Dettagli Recensione
Da leggere!
Tutte le volte che leggo Ammaniti mi stupisco di come riesca a dipingere magistralmente storie di una Italia di periferia, di persone “vere” che conducono vite difficili, disagiate, tristi.
Lo stile è crudo, duro e diretto come sempre, ma si adatta benissimo ai tratti dei personaggi: Rino, un padre naziskin, violento, ubriacone, ma che ama smisuratamente il proprio figlio che ha cresciuto da solo; Cristiano, il figlio tredicenne che ha un rapporto di amore-odio con il padre; Quattro Formaggi, un povero psicolabile in “contatto” con Dio; Danilo, un uomo che ha affogato nell’alcool il dolore per la morte della figlioletta e vive nell’utopia di poter tornare con la moglie che l’ha lasciato. Sullo sfondo la storia di Beppe, un assistente sociale divorato da un amore difficile.
Di questo libro mi hanno colpito in particolare un paio di cose. Il rapporto tra Rino e Cristiano, un legame intenso che trascende l’apparente distorsione di un padre che insegna ad un figlio che con la forza si ottiene tutto. Dietro a questo muro c’è un uomo che farebbe di tutto per il proprio figlio, verso il quale nutre un amore smisurato grazie al quale è riuscito a crescerlo da solo, e che si batte perché i servizi sociali non glielo portino via. Cristiano a tratti lo odia per il suo modo di vivere e di rapportarsi con il mondo, ma nel profondo lo ama e sa che suo padre è “buono”.
Mi ha poi fatto riflettere il modo in cui Ammaniti ci dice come ciascuno in fondo abbia alle spalle una vita, una storia, mille problemi, se più o meno grandi non sta a noi deciderlo. Anche l’assistente sociale – una figura che in genere (sia nei libri che nei film) è descritta come il terzo incomodo, il cattivo che vuole dividere genitori e figli, che se ne frega di cosa c’è davvero dietro al disagio di una famiglia – trova una sua precisa fisionomia, ha un volto umano con delle insicurezze, dei problemi che non sa come affrontare, ama, si emoziona, sbaglia.
Non ci sono eroi, non ci sono vittime, ognuno ha la possibilità di scegliere il proprio destino e può decidere come farlo.
Un libro molto bello. Leggetelo, ne vale la pena.