Dettagli Recensione
Il destino si chiama Clotilde
"Avete visto che sorta di pasticcio! E' proprio come diceva quel tale che andava verso l'est: Di matti ce ne sono al mondo: ma come gli uomini e donne!..."
"Era una magnifica notte di giugno: notte del 1885, notte romantica senza urli di clacson, senza insegne luminose che scrivessero nel cielo le virtù del lucido per calzature. Mille e mille luci, ma piccole, azzurrognole fiammelle a gas. Muciche, ma della vecchia, nostalgica Europa. Harlem non era ancora stato scoperta; i negri si ricordavano ancora troppo della frusta degli uomini bianchi e se ne stavano zitti nei loro tuguri sognando gli sparati bianchi, i frac la rivincita. Era una magnifica notte del 1885: il mare, laggiù, tremolava sotto le stelle e l'urlo profondo della sirena di qualche vapore sperduto sembrava il gemito di un'isoletta innamorata."
Divertentissimo e spassosissimo libro-commedia sugli equivoci Clotilde che fa muovere il destino per la conquista del suo Filimario Dublè...maledetto quel bicchiere di olio di ricino!
Sono contenta di aver trovato in un angolo della biblioteca di mio padre tutto impolverato dagli anni questo libriccino che mi ha fatto ridere molto e mi ha immerso in un mondo passato dove l'onore e la testardaggine traboccavano dagli animi delle persone!
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