Dettagli Recensione
XY secondo me!
Pubblicizzato spesso come "giallo" o "thriller", questo libro di Veronesi, a parer mio, ha poco a che vedere con entrambe le categorie: fin dal principio, infatti, l'enigma che sta alla base di tutto l'intreccio assume una connotazione fortemente metaforica, non foss'altro che per la totale mancanza di plausibilità che lo caratterizza. Vero argomento della narrazione è l'universo interiore dei personaggi: una psichiatra trentenne con un apparente istinto masochistico, un prete cinquantenne mosso dal senso di dovere e "vittima" dei propri ideali e un intero villaggio, deragliato in una sorta di follia collettiva in seguito ad una strage crudele ed inspiegabile. Sono due le indagini che Veronesi svolge all'interno del libro: una "esteriore" che riguarda la macabra strage abbattutasi su uno sperduto villaggio di montagna ed una "interiore" che scava nell'animo dei due protagonisti narranti, ovvero la dottoressa e il prete. La struttura a capitoli alternati (narrazione al presente per la psichiatra e al passato per il prete), la particolarità della vicenda e lo stile efficace e scorrevole caratteristico di Veronesi rendono la lettura particolarmente avvincente e coinvolgente: l'unica nota dolente, a parer mio, arriva proprio alla fine quando il lettore si ritrova a constatare che una conclusione vera e propria manca. Non c'è una conclusione all' "indagine esteriore" né a quella "interiore", nè viene dato qualcosa di sufficientemente convincente che possa rimpiazzare quest'assenza: sembra che l'autore abbia esaurito il suo messaggio durante il tragitto e che giunti alla meta non rimanga altro da dire che non sia già stato detto. Una storia che deve bastare a se stessa, senza morale, senza bilanci consuntivi, senza un punto fermo che la sorregga: una sorta di "manuale d'anatomia" dell'animo umano che niente vuole insegnare ma si limita a "rappresentare".