Dettagli Recensione
Come al teatro dei pupi
Non trovo che “Il sorriso di Angelica” sia più o meno bello degli altri libri di Camilleri dedicati a Moltalbano: anche questo è appassionante, divertente, intrigante. I richiami sessuali del commissario “tardone” sono presenti anche in altri romanzi e non mi sembrano il vero centro della storia. Se devo notare una caratteristica peculiare di questo racconto, è piuttosto l’esasperazione di alcuni atteggiamenti: ad essere sopra le righe non è solo Catarella, ma anche gli altri personaggi, Montalbano compreso, che in certi casi si comporta in modo esagerato e un po’ artificioso. Si tratta di un’enfasi che richiama l’eccesso buffo del teatro dei pupi: non è evidentemente un caso, visto che l’Angelica del romanzo diventa per Montalbano la materializzazione del personaggio dell’Orlando Furioso e delle avventure cavalleresche narrate dai cantastorie. Questa melodrammaticità talora esasperata non svilisce, ma arricchisce la narrazione: fa pensare ad un Camilleri burattinaio che si diverte un mondo a muovere nella storia i suoi personaggi ormai dotati di caratteri e comportamenti costanti. Questo divertimento traspare e il lettore non può che esserne coinvolto. Grazie, Camilleri; al prossimo Moltalbano.