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Acciaio
 
Acciaio 2010-11-20 15:04:34 alan smithee
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
alan smithee Opinione inserita da alan smithee    20 Novembre, 2010
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Silvia Avallone

Acciaio per indicare la degradata periferia industriale di Piombino, con le sue spettrali imprese siderurgiche, ma penso anche per farci percepire la durezza, la freddezza o l'immenso calore che sprigiona da questa lega metallica e di conseguenza le estreme contraddizioni che caratterizzano le esistenze modeste ma desiderose di riscatto di molti dei protagonisti e co-protagonisti di questo incisivo romanzo d'esordio di una tosta ventiseienne biellese.
La fabbrica e' sia l'Inferno (calore da altoforno e fatica e sudore) sia un Limbo che ti permette di vivere o sopravvivere nelle vicine case popolari, formicaio che accoglie chi si accontenta. Ma per arrivare al Paradiso (che e' proprio di fronte, la splendida ma-non-per-tutti Isola d'Elba, vero e proprio miraggio nel romanzo) non puoi rimenere in fabbrica, devi riuscire in qualche modo a "sfondare".
L'amicizia affettuosa da un lato, morbosa dall'altro tra due belle e molto diverse teenagers toscane e' il presupposto per raccontare un mondo di disagio giovanile aggravato da problematiche familiari piuttosto serie in un contesto popolare dove la rassegnazione spesso vince sul desiderio di giustizia e riscatto; dove l'espediente, il raggiro, la voglia di crescere ad ogni costo dimostrano da un lato la necessita' ancora viva di emergere e riscattarsi, ma dall'altro che le possibilita' di farlo con la forza dell'impegno e dell'onesta' non esistono purtroppo piu'.
Tutti noi penso desidereremmo tornare giovani e belli, ma dopo aver letto questo schietto e assolutamente realistico romanzo non so oggi chi si sentirebbe ancora in grado di reggere una seconda volta il peso dei quattordici anni, e la spietatezza di una eta' in cui neanche soldi e bellezza bastano ormai piu' per garantirti un futuro in posizione dominante; dove la diversita' e l'essere fuori dagli schemi ti mette automaticamente fuori gioco. Il tutto in un contesto economico-politico odierno forse ancora piu' grave del gia' tragico 2001, anno terribile in cui il romanzo si inserisce perfettamente con il suo schiacciante realismo, frutto probabilmente di una esperienza parzialmente autobiografica di questa nuova scrittirce molto promettente.

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