Dettagli Recensione
Un senso...
Ho letto il libro incuriosita dal titolo.
Mi aspettavo una storia del tutto diversa. Un libro letto in metropolitana. E considerando il caos della metropolitana nelle ore di punta riuscivo comunque a immergermi completamente nella lettura.
Ho immaginato i personaggi fin nei minimi particolari, e ho cercato di calarmi nel personaggio maschile.
Non tanto in Italia, ma in Timoteo cercando di capire il suo stato d'animo difronte alla tragica fine di un amore clandestino scaturito dalla voglia di evadere, di togliersi quel vestito cucito su misura che lo fa apparire e non essere.
Credo che il racconto sia stato appositamente scritto in maniera non lineare, senza seguire una cronologia perfetta degli eventi. In tal modo la Mazzantini riesce a catturare l'attenzione del lettore trasformandola in curiosità.
Una curiosità che va al di là del capire come andrà a fine. E' una curiosità concentrata soprattutto su un'analisi quasi psicologica dei personaggi, non solo di Italia e Timoteo, ma anche di sua moglie, degli amici e anche di Angela.
Dopo aver letto il libro ho visto anche il film e per la prima volta non sono stata affatto delusa. Al contrario, ho ritrovato molti aspetti che avevo immaginato leggendo.