Dettagli Recensione
Opera Prima
Avendo letto questo libro dopo averne lette altri dell'autrice, usciti successivamente (Zorro, Non ti muovere) si rischia di rimanere delusi.
Ma il libro è ben scritto, Margaret Mazzantini dimostra fin da questo esordio letterario una cifra stilistica unica nel suo genere.
La storia in questo caso è autobiografica, la scrittura è più intima e concentrata sull'esperienza personale.
Come accade spesso nelle opere prime la scrittrice da voce alla propria esperienza, ma coinvolge anche il lettore che rimane comunque affascinato dal fatto che vengono messi su carta pensieri e sentimenti che di solito si preferisce tenere nascosti.
Il libro è chiuso sull’esperienza propria della perdita della nonna, ma la protagonista si apre mettendo in evidenza tutto il suo sentire, con un linguaggio a volte antico come i ricordi che evoca, a volte ruvido e diretto come quello dei sogni che rimangono nell’inconscio e che si fa fatica a ricordare.
Si narrano le vicende di una famiglia ma ad una voce, la voce di questa nipote legata alla nonna con sentimenti che spesso contrastano. E il catino di zinco è un elemento che compare in diverse fasi della storia, simbolo che caratterizza l’ambientazione per così dire domestica della vicenda, il luogo in cui si lavano via vecchie macchie.
La vita termina per una persona, e per chi rimane, continuare a parlare di chi non c’è più è un modo per sconfiggerne la morte. È una storia vecchia come il mondo questa, perché non si è mai pronti a lasciar andare qualcuno, si è sempre colti di sorpresa.
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Commenti
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si, merita,
Sicuramente le opere successive rivelano una maturità diversa, ma è una buona lettura e già si riconosce lo stile unico di questa scrittrice che apprezzo molto.
Poi fammi sapereù
Ciao
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E' da un po' che questo romanzo mi incuriosisce ed anche se le opinioni non sono del tutto positive, penso che lo leggerò.