Dettagli Recensione
Un polverone...qualcosa impolvera
Sicuramente un polverone alzato spropositatamente,
sicuramente dovuto all'età dell'autore, all'indiscussa particolarità della vicenda narrata e a questa meravigliosa, delicata, calzante metafora dei numeri primi.
Come tutti i polveroni, anche questo libro qualcosa lascia impolverato:
ho letto il romanzo appena pubblicato e ricordo tutt'ora non solo l'interezza della vicenda, ma anche i vari episodi più toccanti...e credo che sia fondamentale per uno scrittore "impressionare" la memoria del lettore, seppur con uno stile elementare, secco, acerbo.
Innumerevoli e delicatissimi i temi affrontati, mai approfonditi dall'autore, forse volutamente, forse perchè non vissuti e non suoi (i ringraziamenti finali all'amicA sono illuminanti in tal senso, sminuenti quasi l'opera...ero impressionata da come Giordano potesse, seppur superficialmente, conoscere ciò che passa nella mente di chi ha disturbi alimentari...quella innocua frase mi ha aperto un mondo), forse perchè dobbiamo riconoscere a questo ragazzo l'intelligenza di non aver azzardato troppo.
Amara la fine...ma un finale drammatico o lieto toglierebbe forza alla metafora dei numeri primi e non porterebbe alla luce l'apatia, la depressione, l'incapacità di agire per la propria felicità e di farsi amare di chi non ama sè stesso per primo.