Dettagli Recensione
Quei Cattivi montanari
Forse l’errore che ho commesso acquistando questo libro e stato nelle aspettative che mi sono fatta
Adoro la montagna, apprezzo la scrittura italiana, locale, di provincia. Amo le favole nere. E mi aspettavo qualcosa di diverso.
Si chiama “Storia di Neve” ma sembra piuttosto la storia di quel cattivo di suo padre e degli abitanti di Erto, ognuno con la sua storia personale, nella maggior parte dei casi fatta di sangue e malefatte Neve, quasi una santa destinata ad elevare un paese teatro delle più turpi bassezze, rimane a far da sfondo, diventando solo il pretesto da cui si dipana la trama. Finito di leggerlo sono rimasta con la sensazione di non conoscerla affatto, si entra poco nella sua testa.
D’altra parte l’attenzione è catturata: la pietas umana è ad un livello così basso che porre fine ad una vita non basta. Diventa necessario torturarla, violarla, sbranarla, scioglierla, cuocerla. Visto con gli occhi di Corona Erto è un paese in cui ogni uomo è carnefice, ogni donna è una inevitabile vittima, dove anche i fantasmi sono vendicativi. E la vendetta viene servita sempre, sia fredda che calda. Con morbosità Corona si compiace, anche troppo, della violenza ricercata e ripetuta. Questi montanari si strappano la vita a vicenda.
Solo di fronte alla natura la cattiveria degli ertani si ferma: nessuno osi tagliare un albero se non è necessario. E’ una valida ragione per far fuori chi viene sorpreso a farlo
Come i suoi personaggi Corona dedica uno sguardo benevolo solo ai luoghi in cui è inserita la storia. Descrive la natura del paesaggio con tratti appassionati, ci fa vedere i suoi colori che cambiano, ci pare di sentire i rumori dell’operosità dei boscaioli, degli intagliatori. E si capisce che da alpinista e scultore ci mette tutto se stesso.
Non è stata una delle mie migliori letture ma non lo sconsiglio perché Corona è un ottimo scrittore, leggendo non ho avuto nessun deja-vu, il suo stile è unico. Il linguaggio immaginifico caratterizzato dai dialettismi locali, aspro e diretto come le immagini che evoca, come i suoi personaggi e le sue ambientazioni. In “Storia di Neve” Mauro corona è scritto sulla copertina, come autore. Ma in realtà è un abitante di Erto, e uno dei protagonisti della storia.
Però che cattivi.
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Un saluto, faye