Dettagli Recensione
Non capisco il successo
L'avevo chiesto come regalo, incuriosita dal titolo e dal fatto che l'autore fosse un giovane fisico come me.
Finalmente ho trovato il tempo per leggerlo.
Che delusione.
Mi pare eccessivo chiamare "romanzo di formazione" il racconto della vita di persone che non mostrano cambiare nulla di se' nel corso di oltre trent'anni. Numerose scene al limite dell'assurdo, rigidita' e manie che distruggono esistenze senza che nulla di sensato vada loro incontro. Un finale che non sembra tale, dal poco che conclude.
L'unica relazione che sembra avere un senso compiuto e' quella con Viola, che viene effettivamente ripresa e risolta. In modo angosciante, ma viene conclusa. Il resto e' tutto in sospeso: a partire dal padre di Alice, poi Denis, Fabio... Non c'e' nulla che dia un nerbo a queste storie che si intrecciano, proprio come nulla si sa della vita della piccola Michela.
Un dipinto abbozzato, fatto di mille particolari abbozzati.
Nessuno si prende responsabilita' di dare una svolta alla propria storia, a partire dall'autore.
Mah. Chissa' se il film avra' qualche pregio in piu'.
A me proprio non e' piaciuto.