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Violenza. Punto e basta.
Spesso mi faccio incuriosire dalla copertina di qualche romanzo: in questo caso una ragnatela che ha intrappolato numerose gocce di rugiada. In questi casi mi aspetto che il contenuto appaghi la curiosità che mi ha dato la copertina. Spesso la sensazione che mi ha spinto all'acquisto è stata giusta. non in questo caso. Premetto di non essere una grossa affezionata di romanzi del genere sentimental-erotico, però mi incuriosisce cimentarmi con ogni tipo di letteratura. Mi aspetto che al di là del genere il libro abbia quantomeno una storia da raccontare e che mi offra un diverso punto di vista e eventualmente qualche spunto di riflessione. Quello che mi ha portato questo libro è stato più che altro irritazione. Una giovane architetto sigle piuttosto piena di sé e sicura di avere tutto nella vita esce per una serata di bevute con le amiche. Ecco primo punto la signora Malpas sembra ci voglia far passare il concetto che per delle trentenni il modo migliore per divertirsi sia quello di ubriacarsi fino quasi a svenire. Durante questa serata Annie conosce un uomo col quale passa la notte in un albergo. Nei giorni successivi lo incrocia nuovamente per lavoro e tra l'altro scopre che è sposato. Seguno innumerevoli pagine in cui i due si sentono in colpa, salvo cogliere l'occasione di fare sesso in ogni angolo. Porte sfondate, pugni ai rivali, scatti di ira sono simpatici siparietti che si alternano a scene di sesso violento e brutale. Seconda fonte di irritazione: una donna ha proprio bisogno nella sua vita di un uomo che oltre a cornificare la moglie si sente in diritto di essere possessivo fino ad essere violento, nei confronti dell'amante?Romanzo scialbo, con una trama banale, dialoghi poveri e personaggi solo tratteggiati in superfice. Poco convincente anche la parte per così erotica e del tutto incredibile quella romantica. Finale smielato e del tutto fuori gemere.