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La vita sessuale di Catherine M.
 
La vita sessuale di Catherine M. 2015-06-03 16:30:40 mia77
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
mia77 Opinione inserita da mia77    03 Giugno, 2015
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La vita sessuale di catherine m. di Catherine Mill

Romanzo forte e crudo, che racconta le esperienze sessuali di Catherine Millet, famosa critica d'arte e giornalista francese, con una semplicità e una schiettezza disarmanti ("Più descrivo dettagliatamente il mio corpo e i miei atti, più mi allontano da me stessa... Capita che il godimento sessuale, in quanto ci fa uscire da noi stessi, instauri lo stesso tipo di distanza"). La protagonista fa un'analisi chiara e approfondita del suo rapporto con il sesso e con la nudità, lasciando spesso il lettore senza parole per il modo sincero e crudo in cui ne parla, senza ipocrisia né vergogna alcune ("Poiché ero totalmente disponibile e non mi prefiggevo in amore, come nella vita professionale, nessun ideale da raggiungere, sono stata definita una persona senza tabù, eccezionalmente priva di inibizioni"). In varie parti del libro parla delle sue voglie continue ("Il desiderio esasperato è un dittatore ingenuo che non crede ci si possa opporre a lui o contrariarlo", "Mi ostino e mi consumo nell'attesa di un'iniziativa che l'altro dovrebbe prendere, ma che forse non prenderà") e della nudità come una sorta di protezione ("Il mio abito autentico, quello che mi proteggeva, era la mia nudità"). In modo libero ci spiega delle sue numerose e continue fantasie sessuali ("Le fantasie sessuali sono un fatto troppo personale perché le si possa davvero condividere", "La necessità di eccitarmi più con immagini mentali che con esplicite carezze mi ha forse permesso di sviluppare la mia fantasia" e ancora "...Come quando nel vivo di una discussione il pensiero si perde in una fantasticheria, uno spazio privato a cui gli altri, per una volta, non possono accedere"), delle parole oscene che molti utilizzano durante i rapporti sessuali ("Le parole oscene derivano la loro forza dall'appartenere al più immutabile dei patrimoni, accelerano l'annientamento che ricerchiamo in quegli istanti") e delle orge a cui prende parte (gruppi anche di centocinquanta persone, un quarto dei quali interagiscono con lei, anche per ore e ore di fila).
Una donna senza tabù, che pratica e ama l'onanismo, nonostante le innumerevoli esperienze sessuali ("Io, grande seguace dell'onanismo, ammiravo la concentrazione con la quale procedeva, difendendo in maniera accanita e testarda l'isolamento mentale che ne è la condizione"), non disdegna la sporcizia ("Scopare al di là di ogni ripugnanza non era degradante, c'era, nel rovesciare quella posizione, un elevarsi al di sopra dei pregiudizi" e ancora "...Il contrasto di esperienze in cui si mescolano il godimento che ci proietta oltre noi stessi e la sporcizia che ci sminuisce"). La Millet ci racconta in modo chiaro ed esaustivo la sua esperienza dell'orgasmo, che vede come una petite morte ( "Descrivere il piacere, il piacere estremo, è una questione molto delicata. D'altra parte, non è comunemente assimilato a un trasporto fuori da sé e dal mondo, e dunque addirittura fuori dal tempo?", "L'orgasmo è l'effetto di una decisione: lo vedo arrivare. Se ha ben funzionato, la voluttà viene da lontano e si propaga verso l'apertura..."). Una donna che riesce a vedere e accettare senza problemi molti lati di sé: i propri meriti lavorativi, ma anche la dipendenza dal sesso, anche quello più crudo e più sporco ("Non è che sia stata privata di altre gratificazioni nella mia vita privata o professionale, ma, così almeno mi sembra, ci sarebbe un equilibrio da mantenere tra l'acquisizione delle qualità morali e intellettuali che attirano la stima dei simili e un'eccellenza proporzionale nelle pratiche che annullano queste qualità, le spazzano via").
Insomma: un libro che non consiglierei a tutti.
Anzi: da evitare per chi è sensibile e sarebbe infastidito da un linguaggio forte e scurrile.
Lo consiglierei, invece, agli amanti del genere, a coloro che vogliono approfondire tutti i lati dell'eros e le sue perversioni e a chi è sessualmente libero e disinibito.
Molto interessante, comunque, il punto di vista di una persona colta e intelligente, ma altrettanto legata alla sua parte animale (ritengo ammirevole questo suo approccio).
In questa recensione ho voluto lasciare parlare l'autrice e le sue frasi e ne riporto anche altre che ho annotato:
"Il mio piacere nasce nel preciso istante in cui io ho già deciso e l'altro è preso alla sprovvista"; "Ride in modo così singolare che dà l'impressione di avere già in bocca un bacio profondo"; "C'è una certa soavità nei momenti in cui il vuoto intorno a sé libera non solo lo spazio, ma anche, sembrerebbe, l'immensità del tempo".
Ed infine, parlando del post-orgasmo: "Ci si è sganciati da tutto, ma quel tutto è stato solo questo: il corpo che ho abbandonato non era che un soffio d'aria e colui che ho abbracciato si trova già ad anni luce di distanza da me. In una simile miseria, come non esprimere il proprio sconforto?"

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Commenti

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Però... dopo "Il delta di Venere"... ci potrebbe stare! :-)
Ciao!
In risposta ad un precedente commento
mia77
04 Giugno, 2015
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Infatti è una lettura adatta a chi ha letto "Il delta di Venere", "Venere in pelliccia" e "Lolita". Aspetto consigli di libri e romanzi per continuare ad approfondire l'argomento!
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