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50 Sfumature di banalità
50 SFUMATURE DI BANALITÀ
In occasione dell’uscita nelle sale di tutto il mondo del film “50 sfumature di grigio” ho deciso di dare una seconda chance al libro omonimo da cui è stata tratta la pellicola, scritto da L.E. James. Quando il libro uscì fece così tanto scalpore che mi incuriosii e decisi di chiederlo in prestito insieme agli altri due romanzi della trilogia (“50 sfumature di nero” e “50 sfumature di rosso”), decisa a scoprire cosa ci fosse di così appassionante in un libro che viene classificato come ’romanzo erotico’. Inutile dire che già da allora lo considerai un completo fallimento. Nonostante ciò, armata di coraggio e di buona volontà, l’ho ripreso in mano per poi pentirmene amaramente: purtroppo il libro non è magicamente migliorato nel corso del tempo.
Ma iniziamo dal principio. “50 sfumature di grigio” racconta di una storia d’amore tra una giovane e timida studentessa prossima alla laurea in Letteratura Inglese, Anastasia Steele, e il tenebroso ed affascinante amministratore delegato di una nota società Christian Grey. I due si conoscono durante un’intervista per il giornale studentesco alla quale Anastasia si deve recare a fare le veci della sua coinquilina giornalista. In questo primo incontro scatta il colpo di fulmine tra i due, che si svilupperà poi nel corso del romanzo in una relazione morbosa condita da pratiche sessuali sadomaso.
Durante la lettura, due cose mi sono subito balenate in mente: la trama del libro rasenta il ridicolo, pare quella di un Harmony da quattro soldi; inoltre la storia d’amore tra i due personaggi principali di cui tutto il mondo si è innamorata è, secondo il mio modesto parere, a dir poco ridicola ed adolescenziale.
Lo stile di “50 sfumature” è troppo semplice e banale, per niente coinvolgente. Man a mano che si prosegue con la lettura si ha l’impressione di sapere già cosa succederà nel paragrafo successivo; le battute tra Anastasia e Christian sono esageratamente forzate, come se l’autrice le avesse inserite giusto come contorno alle scene di sesso estreme che sono il pilastro portante dell’intera saga. E anche queste ultime meritano purtroppo per loro qualche parola. Come già detto in precedenza, “50 sfumature di grigio” è un romanzo erotico, dunque il lettore si aspetta quanto meno che nelle scene clou della storia una narrazione scorrevole, coinvolgente e soprattutto sconvolgente. Ebbene, quello che si ritrova davanti agli occhi è invece tutt’altro: i vari amplessi sono uno la fotocopia dell’altro, meccanici, già visti e soprattutto noiosi. Così tanto noiosi che la tentazione di saltare le scene di sesso raggiunge livelli pericolosamente alti!
Da donna, ho poi trovato quasi offensivo il modo di comportarsi di Anastasia: una ragazza timida e vergine che si ritrova alla prese con un maniaco del controllo che vuole fare di lei la sua schiava sessuale, e che per puro (ed ingenuo) amore si sottomette completamente a lui solo per renderlo felice.
L’unica nota positiva è il tentativo di presentare un personaggio dal carattere particolare: il misterioso Christian Grey, uomo dalla straordinaria bellezza e dal passato difficile e cupo, con una personalità oscura che passa dall’essere il principe azzurro che tutte sogniamo ad essere una specie di mostro assetato di sesso. Un personaggio dunque dalle molteplici sfumature caratteriali, a cui fa riferimento anche il titolo del volume. Tentativo miseramente fallito, dato che l’autrice non si è data la pena di sviluppare al massimo la sua storia lasciandola quasi in sospeso.
In conclusione, l’unica parola che mi viene in mente per descrivere “50 sfumature di grigio”, best-seller da 100 milioni di copie in tutto il mondo, è BANALE. Banale la storia, banali le scene di sesso sadomaso, banali tutti i personaggi e i loro caratteri, banale lo stile della James. Un libro che, insieme ai due seguiti che compongono la trilogia, merita di essere considerato come ciò che era in origine:una fan fiction osé sui protagonisti della celebre saga di Stephanie Meyer “Twilight”.
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Commenti
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Son ben altri i romanzi erotici!! Ciao
Credo poi che un libro come questo abbia avuto tutto questo successo in primis per il motivo che hai citato tu: l'accurata operazione di marketing alla base. Ma non dobbiamo dimenticarci del fatto che è stato scritto da una donna grande, con una carriera, marito e figli; inoltre anche la presenza di questa benedetta storia d'amore a mio parere inesistente ha contribuito a far decollare le vendite! "Una delle più belle storie d'amore di tutti i tempi!" cit.
Primo; perché sentirsi offesa dalle scelte sentimentali di un personaggio? Tra l'altro, come hai scritto, Anastasia fa certe scelte sulla base di un amore ingenuo e puro, le due caratteristiche che la contraddistinguono. Nel libro si fa spesso autocritica, ed è lei stessa, alla fine del romanzo, a dirsene di cotte e di crude sul fatto che per amore si sia lanciata in qualcosa capace di farle solo del male. E sarà proprio questo ad essere il punto cardine del sequel, che vista la tua recensione si nota benissimo il fatto che tu non l'abbia letto.
E qui arriviamo al secondo punto che ho da trattare. Nella tua recensione, parlando di Christian, scrivi ", dato che l’autrice non si è data la pena di sviluppare al massimo la sua storia lasciandola quasi in sospeso". Si, la lascia in sospeso, in quanto ci sono altri due libri atti a completarla.
Io veramente non capisco perché partite con queste recensioni dal pulpito "documentato" quando a stento avete letto un capitolo o uno solo dei libri della trilogia. È ovvio che può non piacere e quindi ci si ferma, ma a ragion di logica si dovrebbero evitare commenti del tipo "non è ben sviluppato" o "non capisco tale scelta", quando il tutto acquista un senso (ovviamente) con il continuo della lettura.
E parlo dal canto di uno che si, ha letto le tre 50 sfumature e le ha apprezzate per ciò che sono: una pura manovra commerciale, pompata di un Eros che non esiste e caratterizzate da una scrittura mediocre, ma che ha il pregio di essere una lettura leggera e godibile, perfetta per ritagliarsi un momento e sognare con qualcosa di non troppo impegnativo. Ingiustificato ma comprensibile il successo, come ingiustificate ma comprensibili le recensioni negative ricevute. Ma quelle con punti forti, punti che la tua recensione non ha. Mi dispiace.
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