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Tutte le volte che vuoi
 
Tutte le volte che vuoi 2014-12-11 13:39:18 mia77
Voto medio 
 
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mia77 Opinione inserita da mia77    11 Dicembre, 2014
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Tutte le volte che vuoi di Armando Prieto Perez

Una storia di sesso e d'amore raccontata dalla voce di un uomo, o meglio: di un Dongiovanni. Sulla falsa riga dei libri della Cao, ma con una scrittura molto più elementare e scarna. Meno curata, meno interessante, senza i riferimenti all'arte e alla cucina di cui sono intessuti i romanzi di Irene Cao. Insomma: l'ideale dopo i due libri impegnati (rispettivamente di 700 e 500 pagine) che ho appena letto, da utilizzare come passatempo per un week-end di inizio Dicembre sul sofà di casa, fra la Messa Domenicale e la passeggiata pomeridiana. Questo scrittore ha voluto cavalcare l'onda del romanzo erotico-sentimentale, senza però la sensibilità o il romanticismo di una donna e senza l'erotismo spiccio e concreto di un uomo. Secondo me è un ibrido che non convince né i romantici, né gli erotomani; è un po' una via di mezzo, appena sufficiente. Non mi convince la storia del libertino e tutti i costi che si redime... Mi fa sorridere.
Gli stralci che, però, mi sono piaciuti sono: "Ci si incontra, ci si piace, si finisce o non si finisce a letto, ed è come un'onda che sale, tutto sembra cospirare per portarci vicini, per farci incontrare, per aumentare l'intimità, per alimentare la passione. E poi l'onda si smorza, per la familiarità o per le differenze, o per caso, vai a saperlo. E non si torna più in cima all'onda, quando si è appiattita di nuovo sul mare" e ancora " Mi chiedo come facciano certe persone a credere - o a far finta di credere - alla fedeltà a priori, come fosse uno scambio d'affari. L'amore si da e si prende, non si programma, non si organizza come un'agenda di appuntamenti. E invece viviamo ingabbiati in un sistema che cerca di costringerci a impostare le relazioni come un trattato commerciale, con il sesso come moneta e la fedeltà, la sicurezza e lo status come merce di scambio. La scelta, la magia, la libertà? Meglio dimenticarle, non sono ragionevoli. Non sono abbastanza cartesiane. Non dico che la fedeltà sia un'utopia; semplicemente non si esige: si sceglie, ci si sceglie ogni giorno. Ed è una questione di pelle, di cuore, non di efficienza, di comodità".
Concordo pienamente con entrambe le affermazioni di questo bel ragazzotto cubano, i romanzi impegnati, però, sono un'altra cosa.
Ad ogni modo lo consiglio a chi vuole trascorrere un po' di tempo in modo piacevole, senza aspettarsi nulla di eclatante.

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