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Uccellini
 
Uccellini 2014-09-01 04:48:06 Bruno Elpis
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    01 Settembre, 2014
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Uccellini?

“Uccellini” è una raccolta di tredici racconti piuttosto espliciti nei quali Anaïs Nin articola le diverse modalità ed espressioni dell’erotismo letterario in corrispondenti, proteiformi situazioni sessuali.

La parte decisamente più interessante – come peraltro si evince anche dalla quarta di copertina – è la prefazione: qui, la reginetta dell’eros rivendica il suo ruolo di maîtresse con un certo orgoglio (“Divenni quella che chiamerò la Madama di una insolita casa di prostituzione letteraria”) e, con commovente schiettezza, condensa la fenomenologia della sua scelta creativa (“La maggior parte dei racconti erotici furono scritti a stomaco vuoto. Ora, la fame è ottima per stimolare l’immaginazione; non produce potenza sessuale, e la potenza sessuale non produce avventure insolite”) nel più elementare dei bisogni primari: la sopravvivenza. A questo riguardo mi è venuto naturale praticare il sillogismo aristotelico:
- (Premessa maggiore) Anaïs Nin, nata a Parigi nel 1903, ritiene che la fame sia motore d’immaginazione.
- (Premessa minore) Sigmund Freud, negli stessi anni e a qualche centinaio di chilometri di distanza, teorizza la sublimazione della libido come fonte della creazione artistica: in pratica, la pulsione sessuale può essere, tipicamente nell’astinenza, incanalata verso forme espressive superiori.
- (Conclusione) Ergo l’inedia, che sia di natura artistica o sessuale, è alla base della produzione creativa…
Sarà, ma io – e in questo, forse, sono troppo edonista - quando ho fame penso a qualcosa di commestibile… E voi?
Dopo aver ricevuto l’ennesima prova di malfunzionamento della macchina logica di Aristotele (o, il che è lo stesso, dopo aver constatato che anche la proprietà transitiva può far cilecca), fame o non fame, nella conclusione della prefazione ho ammirato la miglior intuizione dell’intera operetta dell’ineguagliabile Anaïs (però, che bel nome!): “La vita sessuale di solito è avvolta in molti strati, per tutti noi – poeti, scrittori, artisti. È una donna velata, mezzo sognata.”

Il primo racconto, Uccellini, è un vero shock per la complicità dell’effetto novità che spesso gli incipit esercitano. Ne è protagonista un folle esibizionista (un pittore squattrinato e dunque, anche lui!, affamato), che francamente – se dobbiamo dire pane al pane – è un autentico pedofilo, perché “fantasticava su quello che sarebbe stata la sua vita in questo appartamento di fronte alla scuola femminile”… e non solo…
Superato il complicato impatto iniziale, mi sono via via ambientato. Così – completamente prevenuto e pronto ad aspettarmi di tutto - ho seguito le peripezie de “La donna sulle dune”, abile a soddisfare i piaceri di un uomo insonne (“Cominciò a pensare che in ogni villetta avvenisse qualcosa cui gli sarebbe piaciuto prendere parte”) che tra le dune si aggira più infoiato che stregato dal paesaggio, nonché di “Lina” (“E tutto questo desiderio, questa libidine, girano dentro di lei rimestando un veleno di gelosia e invidia”), lambiccata protagonista del terzo racconto, e via via di tutti gli altri personaggi dai più svariati gusti e preferenze…

Se posso dire, dopo lo smarrimento iniziale mi sono acclimatato così bene che questo libercolo mi è venuto a noia nel corso della lettura. Come sempre accade con il perdurare delle situazioni. Che siano di qualsiasi stampo, sessuali e non.

Bruno Elpis

P.S.: La prima tappa del percorso “eros” viene illustrata a www.brunoelpis.it con uccelli di ogni tipo…

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi ha letto: le cinquanta sfumature del grigio, del rosso e del nero. Per aggiungerne altre tredici e per farne un confronto diacronico, essendo trascorso oltre un secolo dalla nascita dell’autrice… Nihil sub sole novi?
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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Ahahah, pure la noia! Povera Anaïs :-))
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
01 Settembre, 2014
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Interessante il consiglio al lettore.
Rollo Tommasi
01 Settembre, 2014
Ultimo aggiornamento:
01 Settembre, 2014
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Tra le recensioni più originali che ho letto su questo sito negli otto mesi di frequentazione. Complimenti.
Caro Bruno, mi permetto di dissentire: a pancia piena si ragiona meglio, ma un po' di fame ci vuole per esser poeti. Se ogni appetito (alimentare, sessuale, ecc) è ormai appagato quale spazio resta all'immaginazione.? Dunque ha ragione l'insopportabile Freud, ha ragione la simpatica Anaïs Nin, il sillogismo arisotelico funziona e tu per una volta... hai torto marcio! :-)
@ Cri: adesso sto leggendo "Henry e June": una Anaïs ben più sofisticata e cerebrale di quella di "Uccellini" :-))
@ Mario: non mi dire che hai intenzione di seguirlo, il consiglio! :-)
@ Rollo: devo ammettere che mi sono divertito più a scrivere il commento che a leggere l'opera... grazie! :-)
@ Pierpaolo: e se ti dicessi (al di là della "fiction" del mio commento) che la sublimazione, a parer mio, è davvero uno dei meccanismi regolatori della produzione artistica? Perché trovi Freud così insopportabile? Forse perché troppo spesso ha ragione? E sì, Anaïs è proprio simpatica! Grazie per il tuo intervento! :-)
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