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L'enigma del desiderio
 
L'enigma del desiderio 2014-04-14 09:23:00 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    14 Aprile, 2014
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L'enigma del desiderio di Vivian Adams

Quando ho iniziato a leggere il prologo, ho pensato che questo fosse un libro molto tosto (riguardo all’argomento trattato). Sicuramente la differenza fra uomo e donna nella scrittura di un libro erotico, è il fatto che l’uomo solitamente inizia a mille fin da subito, con sesso a go-go e linguaggio spinto. La donna, prima, deve far nascere una storia d’amore (o, se non d’amore, almeno una storia).
Proseguendo la lettura, però, ho notato che il sesso che l’autore sogna è un sesso quasi esclusivamente mentale, sono situazioni che lui immagina e vive nei suoi pensieri, ma restano relegate lì (come vale per quasi tutti noi), quindi non si tratta d’altro che di fantasie. Chi di noi non ha vissuto avventure strabilianti e superappaganti nella propria fantasia? (e sicuramente, il più delle volte, queste fantasie superano di gran lunga la realtà!)
Per il titolo del suo romanzo, penso che l'autore sia stato ispirato da un famoso quadro di Dalì del 1929, chiamato appunto “L’enigma del desiderio”. Anche Dalì, pittore definito surrealista, prendeva spunto per i propri quadri da ossessioni oniriche ed erotiche. Infatti il surrealismo, come corrente artistica, si avvicinava molto alla psicanalisi e ai temi dell’inconscio, traducendoli su tela. Era importante il concetto di onnipotenza del sogno (come in questo romanzo), che sembrava annullare completamente la realtà, tanto da non capire il confine tra realtà stessa e fantasia (io in questo romanzo, spesso, ho avuto questa impressione). Nel quadro di Dalì c’è la rappresentazione ossessiva e morbosa della madre, sotto forma di una roccia sospesa nel paesaggio, erosa dal vento, con numerose scritte: “ma mère, ma mère, ma mère”. E’ come se fosse un sogno edipico, da castrare ed inibire. Non mi sembra, però, di aver notato nel romanzo alcun complesso edipico.
Da definizione di Treccani, il desiderio è visto come “Sentimento intenso che spinge a cercare il possesso o l’attrazione di quanto possa appagare un bisogno fisico o spirituale”. Nel libro ho notato il desiderio del protagonista di possedere numerose donne che incontrava nel suo cammino, con una particolare attrazione per razze diverse dalla propria. E’ sembrato, comunque, fino alla fine solo un desiderio, anche se molte fantasie o scene sembravano reali.
Devo dire che non è un libro che mi ha particolarmente colpita, anche se ogni libro è degno di essere letto, anche solo per la sua funzione di arricchimento della nostra mente.

Le frasi o le espressioni che ho annotato e preferito:
“Le ragazze con un QI elevato, se non sono proprio del tutto inguardabili, mi eccitano sempre”;
“Lei valeva tutto quello sforzo…”;
“Chiariamo una cosa, però: non ho ma scopato con un’altra che non fosse Caroline (la moglie) da quando siamo sposati, e non lo farò mai. Non sono un tipo così.
“I sensi di colpa hanno un’aura tutta propria, capace di farti pensare che ti si leggano chiari in faccia in continuazione”;
“C’è qualcosa di primordiale nel rapporto tra acqua e sesso. Non so cosa sia. Ma c’è”;
“Si dice che la mattina dopo la tempesta è sempre carica di una calma misteriosa, come se la natura percepisse di aver commesso qualcosa di terribile nel corso della notte e volesse espiare”.

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