Dettagli Recensione
Imbarazzante (ma non per il sesso)
Sulla carta la trama pareva già non nuovissima, ma potenzialmente dotata di qualche spunto interessante: lei ventiquattrenne, ancora vergine e ignara persino del più semplice toccamento, che decide di vendersi per ben due anni al miglior offerente, pur di salvare mamma da morte certa. Lui, il milionario annoiato, che le farà da “maestro” senza lasciarsi coinvolgere.
Si pregustava il brivido di un rapporto un po’ sordido (l’asta, il prezzo, l’incognita di chi si cela dietro al fumo della sigaretta nell’ombra…) e irto di ostacoli, ma, come al solito, chi scrive la quarta di copertina sa fare bene il suo lavoro e dispone le giuste trappoline.
Dai, ci aveva già pensato la Woodiwiss oltre venti anni fa con Rosa d’Inverno (dove lei viene venduta al miglior offerente per salvare la famiglia dai debiti) e il risultato era stato davvero emozionante.
Vent’anni dopo, purtroppo, le scrittrici hanno perso ogni briciolo di coraggio, perché preferiscono subito eliminare ogni incognita, rifugiandosi nel fatto che l’acquirente è in realtà un bellone mozzafiato, giovane, con un enorme arnese in dotazione (ma che lui trattiene, tipo cavallo imbrigliato, perché il cuor d’oro non farebbe mai del male alla fanciulla), che si prodiga ad insegnare tutti i trucchi del piacere ed è in più pure un cucciolone con il cuore ferito.
Ma nessuno si è accorto che il contratto, a questo punto, è sin dall’inizio sproporzionato? Non si comprende perché non sia Lanie dover a pagare per vedersi beneficiata di tutta questa fortuna insperata!
Le poche scene gradevoli finiscono nel tritacarne dell’ovvietà e di una trama scontatissima (salvo colpi di scena del sequel, su cui non mi faccio troppe illusioni).
Ormai tutti questi erotici sembrano fatti con il ciclostile. La battuta “Ah, non vedo l’ora di farmi questo tuo bel culetto. Ma ci sarà tempo…” (disse lui con ghigno libidinoso) è presente in almeno tre o quattro libri usciti negli ultimi mesi. E in altri punti le scene suonano già viste, ansimi e grugniti compresi.
Senza contare, infine, che si crolla nel baratro quando l’autrice, ritenendosi innovativa, condisce il tutto con battutone spiritose (si va dall’Agente Passerina in azione, al Pistolino Prodigio che viene costantemente accarezzato nei pantaloni e a dialoghi sul genere: Ti odio! Ti detesto! Adesso ti terrò il muso!), che sembrano uscite da una festina di ragazzini delle medie.
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Commenti
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Fortunatamente leggo questo genere solo in e-book: costa poco, non occupa inutile spazio in biblioteca e non ho il rimoroso d'aver fatto sprecare carta per niente :)
Chiaro che la mia considerazione non era rivolta a te: si capisce che il tuo è un "incontro occasionale". Mi lasciano più perplessi i divoratori di questo genere di libri... ma il fatto che il mondo sia bello perchè vario è una cosa che condivido pienamente, anche in casi come questo.
Per quel che mi riguarda, da anni vado cercando l'erotico "perfetto": a volte si trovano libri che regalano molte soddisfazioni, altre volte no...ma ha ragione Rollo quando dice che il mondo è appunto vario: in effetti ho visto in rete che molti lettori hanno attribuito cinque stelle a questo stesso romanzo, quindi è proprio questione di una sensibilità differente...
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Il problema non è la noia di personaggi di carta (miliardari o vergini che siano). Credo che il problema stia diventando la nostra noia: è quella che fa vendere libri che altrimenti non troverebbero chi è disposto a spenderci la carta da stampa. Non aggiungo altro; non voglio che un mio parere sia scambiato per un'inizio di polemica.