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Le avventure di Luciana e Sarah
Venezia 1753 e Venezia oggi. Due ragazze, rispettivamente Luciana Giordano e Sarah Thomson, legate attraverso i secoli da un fascio di delicate lettere color dell'ambra, ci portano nella romantica città lagunare attraverso le loro storie. Sarah, moderna donna londinese, dopo una dolorosa delusione d'amore, arriva a Venezia per la sua tesi di laurea, che include la ricerca accademica dell'autrice (o dell'autore) di uno scandaloso libro conosciuto come "Il manuale dell'eros" pubblicato nel XVIII secolo; lei è convinta che l'attribuzione esatta vada a Luciana, adolescente ragazza di quel secolo, il cui risveglio sessuale, operato da un mentore d’eccezione, verrebbe documentato da lei stessa sul suo diario, poi diventato il libro su cui Sarah crea la sua teoria. E' così che la moderna eroina si ritrova ospite dell'impenetrabile biblioteca del misterioso Marco Donato, ex playboy, ora ritiratosi a vita casta, la cui collezione letteraria include le lettere di Luciana. Oltre al piacere per la conferma delle sue teorie, Sarah, trascinata dalla colorita passionalità delle lettere, sperimenterà anche altri tipi di soddisfazioni ben più carnali: le sue notti sono accese da sogni bollenti e i suoi giorni dal tormento di incontrare lo sfuggente Marco, che si nega volta dopo volta, accampando scuse sempre più improbabili. Sarah intuisce che c’è un qualche tipo di segreto oscuro che avvolge l’uomo ma, nonostante tutto, arriva a provare forti sentimenti per lui, pur non avendolo mai incontrato, né sentito la sua voce.
La trama del libro si divide in due nastri narrativi: uno legato alle vicende di Luciana, che si svela essere una ragazza vivace, intelligente, ribelle, segregata dal padre in una prigionia fatta di letture bibliche e di una governante (falsamente) bigotta; l’altra ci porta alla storia di Sarah, al suo amore fallito, ai suoi sogni e alla sua conquista apparentemente senza speranza. Ho trovato molto più interessante la parte relativa alla storia di Luciana con le sue divertenti scappatelle notturne, travestita da uomo per raggiungere il suo “maestro” ( e che maestro!), con la sua irriverenza, la sua audacia, il suo essere contro le regole e le rispettabili consuetudini del decoro.
Il suo è stato l’unico personaggio che mi sia realmente piaciuto: Sarah mi è sembrata una senza spina dorsale, troppo succube e “moscia” per essere una vera protagonista; Marco Donato invece mi ha fatto l’impressione di un pervertito un po’ frustrato; e Steven, l’ex ragazzo di Sarah, un vero cafone.
Sarà che l’atmosfera della Venezia del 1700 è ineguagliabile, ma le avventure di Luciana sono molto, molto più affascinanti: c’è più verve, più ironia, più carattere; lo scorrere della storia di Sarah invece è molto banale e prevedibile, infatti dopo una trentina di pagine avevo già intuito tutto il seguito. Inoltre la vocazione “perversa” (di Sarah), a cui in parte fa riferimento il titolo del libro, non è nulla di più che un paio di sogni indotti da un bel letto a baldacchino con tanto di pedigree (a questo punto lo vorrei anche io, se queste sono le conseguenze), reminiscenze del passato e fantasie sul futuro.
Un libro piacevole comunque, una lettura molto leggera, che si legge anche in un giorno avendo un ritmo serrato, ma niente di più.