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Un porno per ragazze troppo pudiche e per mammine
Le 150 sfumature sono, a mio modesto avviso, un porno per ragazze troppo pudiche per ammettere di guardare un porno e per mammine. Incredibile come un passaparola, due seni nudi, un ammaliante sconosciuto dalle tinte stalker e una ragazza timida della stessa accezione di Bella Swan, possano formare un best seller. O meglio, è incredibilmente vergognoso.
Cinquanta sfumature di grigio è un libro pessimo. Ma non pessimo come i libri di Volo, che ti lasciano addosso la sensazione di aver sprecato due ore e mezza della tua vita a cercare di comprendere delle cavolate che lo "scrittore" italiano inserisce cercando di copiare un ben più lucido Coehlo. No, il libro di E.L. James è la nuova scusante in fatto di contesto erotico femminile. Una donna è pudica abbastanza da non guardare un porno, ma poi va a leggere un libro che ha tinte soft porno e probabilmente andrà a guardare un film di 90 minuti in cui 70 sono letteralmente dominati dal sesso.
Sì, perchè nel libro c'è il sesso. C'è il sesso e basta. E le persone che votano con 4 o 5 stelle, probabilmente hanno assunto anfetamine o qualcosa di simile. Scherzi a parte, è davvero incredibile, davvero stupefacente come un libro che tocchi cose scarne ma discusse come il sesso diventi poi popolare da essere consacrato addirittura un capolavoro. Il fascino di Grey va staccato dalla capacità della James di scrivere come si deve, di inserire una storia e dei personaggi credibili.
Ma che lo dico a fare? L'opera è piena di stereotipi: la protagonista introversa, l'amica volgarotta e caciarona, il seduttore ricco, ammaliante e perverso. Vogliamo metterci anche uno sceriffo corrotto e un mago anziano? Suvvia, siamo in presenza di un semplice purè di patate speziato con salse esotiche. Un libro sotto la media generale osannato perchè dotato di tinte porno. Vergognoso che sia venduto e che certa gente si vanti di averlo letto.