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Ancora Mr. Cross e prestazioni no-stop
“Gideon Cross era stato progettato per sc…re una donna fino a farla impazzire.” Direi che quest’unica frase sintetizza al meglio le 360 pagine del terzo capitolo della serie “CROSSFIRE”.
Rispetto ai precedenti volumi, questa parte mi è sembrata la più debole, perché in realtà si possono contare forse cento pagine di effettivo avanzamento della trama, disperse in una carrellata di accoppiamenti Gideon/Eva senza quasi soluzione di continuità.
D’accordo, anche prima i due ci andavano giù di brutto e il tono è rimasto più o meno lo stesso, ma qui l’esagerazione rischia talvolta di far precipitare nel grottesco, con Mr. Tenebroso e Fatale che dovrebbe governare un impero miliardario e ogni tre quarti d’ora arriva con il suo solito mantra esistenziale “Eva, devo essere dentro di te.”
E lei, che all’inizio sembrava avere una personalità più intrigante, si è praticamente ridotta a una macchietta che ridacchia e gli fa il verso: “Mi vuoi far passare per una piccola ninfomane, eh?”
Eh???? Ma no… Persino il suo coinquilino, bisex drogato e dedito ad orge varie, è praticamente sconvolto dalle prestazioni no-stop di Mr. Cross e compagna.
L’orribile sospetto è che il successo della serie abbia convinto autrice ed editore ad allungare il tutto (ed infatti dall’originaria trilogia adesso si parla di nuovi capitoli in arrivo), annacquando la pur esile trama e i vari intrecci. E quando il sospetto si tramuta in realtà - non appena la Day si rivolge al “caro lettore” e gli annuncia che la storia non finisce mica qui (!?) - chiudi il libro e ti prudono lievemente le mani.
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