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UNA CONTRABBANDIERA DI PRALINE
Alloraaaaaa.. Tanto per iniziare Megan Hart è diventata una delle mie autrici preferite. E' il primo libro che leggo di lei e mi è piaciuto. Accipicchia se mi è piaciuto!
Credevo fosse uno dei tanti libri erotici ispirati al famoso cinquanta sfumature.. Secondo me, in comune con quel libro non ha nulla se non il titolo!
Perchè "Fondente come il cioccolato" è banale. Non significa nulla. Certo, vogliamo dire che il cioccolato oltre che dolce, è un pò amaro? Benissimo. Vogliamo aggiungere che la nostra protagonista vuol sembrare ad una contrabbandiera di praline?
Ok, lo fa.
Ma dai, "fondente come il cioccolato"????
A leggerne il titolo, l'ho scartato due settimane sì, e due altre pure! Mi ci è voluto un mese per aprirlo e rimanerne affascinata, cavolo!
Per me si poteva anche intitolare "Sfumature" e non lo avrei interpretato come una stupida imitazione, perchè "sfumature" ci sta tutto!
Vedete, Elle è una ragazza che si veste solo di bianco e nero. Due colori semplici e tranquillizzanti. Due colori neutri e con nessuna "sfumatura". Due colori non-colori, dice lei.
"Era una mia caratteristica quella di fermarmi sempre sulla soglia delle esperienze, per
poi ritrarmi invece di varcarla. Se capitava un momento in cui dire la verità mi avrebbe aperto una
porta, io mentivo. Se un sorriso avrebbe creato un legame, io giravo la faccia."
Questa è Elle! Una ragazza che non riesce a fidarsi o far fidare gli altri di lei. Non che fosse cattiva e malvagia. E' solo terribilmente problematica, insicura e tanto ferita.
Ferita non per una stupida litigata con il ragazzo. Non perchè la madre l'ha messa in punizione. Ferita con la F maiuscola. Contaminata oserei dire.
"A me non capita mai di non pensare a niente. Gli unici momenti in cui riesco a cancellare
quasi completamente i pensieri, come se la mente fosse una lavagna, sono quando conto, scopo o
bevo. Per tutto il resto del tempo la mia mente è come un criceto che corre a perdifiato nella ruota e
si affanna senza fermarsi mai, ma non arriva da nessuna parte."
Megan Hart è stata brava a non mettere subito le carte in gioco. Ha aspettato pazientemente che questo aspetto ferito di Elle, fuoriuscisse tutto nell'ultima parte del libro.
Ed io, ahimè, essendo una ragazza poco (ma davvero poco) paziente, riuscivo solo ad arrabbiarmi con la povera/crudele autrice. Soprattutto dopo certe frasi:
"Non potevo spiegargli perché fosse tanto importante contare, non potevo rivelargli che era lo
stratagemma che avevo usato per tanto tempo per impedirmi di pensare a cose che mi avrebbero
fatto soffrire." -estratto dalle ultime pagine del libro o quasi-
Ok, non vuoi dirlo a Dan, ma Cristo, puoi dirlo a me???
Leggetelo!