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Gabriel's disappointment
Piccola premessa: da quanto ho visto in rete, è indubbio che attorno a questo romanzo si sia scatenata un’accesa disputa tra uno schieramento di lettori entusiasti (massimo rispetto per il giudizio di Foschia qui sotto) e un manipolo di tristi lettori (ahimè, i soliti mai contenti!), che, visto il notevole battage pubblicitario preventivo (per entrare nell’atmosfera, io mi ero diligentemente ascoltata pure la playlist di Gabriel), si aspettavano qualcosina in più. Mi rincresce dirlo, ma io rientro quelli che hanno chiuso il volumone (perché di oltre cinquecento pagine si tratta!) mugugnando a denti stretti per la parziale delusione.
Indubbiamente, averlo letto temporalmente dopo alcune trilogie nate dallo stesso ceppo di fan fiction, ha pregiudicato la lettura, perché alla fine è sempre la stessa frittata di 50 Sfumature o Crossfire Trilogy (solo per citare alcuni elementi identici: lui/lei con passato tormentato alle spalle, lui schifosamente ricco/bello/intrigante/elegante/dio del sesso che non disdegna qualche frustatina, adottato e con trascorsi violenti, lei imbranata/illibata ma con un ex psicopatico alle calcagna e l’amico del cuore che ha l’unica funzione di portarle lo zaino e offrirle la spalla quando il dio del sesso le combina qualche scherzetto). Però questo non lo considero un handicap a prescindere: anzi, la rivisitazione personale può portare, a volte, a risultati comunque interessanti ed originali.
A mio parere, a questo libro manca la leggerezza, ecco, nel senso più positivo del termine: non è un libro erotico, perché le scene fisiche sono a dir poco plastificate, ma non è neppure un libro d’amore, perché non c’è nulla di quel sentimento delicato e impalpabile che uno vorrebbe trovare in una storia sentimentale se il sesso non è tra i punti forti): Julia-Beatrice è un’odiosa lagna insulsa che gira con scritto in fronte “sono vergine”, tipo fosse una malattia contagiosa, e uno si chiede in quale punto della sua vita abbia trovato il tempo di farsi questa fantomatica cultura (i suoi dialoghi sono al limite dell’imbarazzante, ma ci viene detto che è stata ammessa ad Harvard – tant’è); Gabriel-Dante–Laser occhi blu è uno dei peggiori stereotipi di intellettuale dannato (il mondo non lo meritava, e lui si è dato all’alcol & alla droga, ma sempre con sottofondo di musica classica e sorseggiando vino italiano).
Ho trovato belli alcuni rimandi – oltre a Dante, vengono citati Cummings per la poesia e i romanzi di Thomas Hardy, e ogni mazzo di fiori che il prof. regala ha una sua simbologia nascosta – però più per gratificare un certo sfoggio di cultura dell’autore che non per una concreta utilità della trama: dopo un po’ i continui virgolettati per me risultavano persino ridondanti.. E per chi è digiuno di filosofia, ad esempio, gli accenni all’amore nella dottrina tomistica potrebbero essere anche interessanti, se non fosse che i dialoghi sembrano dei copia e incolla dai Bignami del liceo (senza offesa per i vecchi Bignami, di cui conservo un’usatissima collezione).
Più di tutto, è stato il ritmo narrativo lentissimo che mi ha reso arduo portare a termine la lettura: dopo le prime duecento pagine tutti gli intrecci erano già intuibili, e il resto del libro non è che un escamotage per rendere sempre più terribile l’inferno passato di Gabriel (ma questo a che pro, se Julia gli perdona tutto - a priori - e passa le ulteriori trecento pagine a volersi comunque infilare nel suo letto, a prescindere dai gironi più infimi in cui lui può essere sceso?)
(* SPOILER) E infine, dopo tanta logorante attesa, mi attendeva la peggior scena d’amore letta negli ultimi anni, caratterizzata da una freddezza assurda, con il professore che sembra stia eseguendo un intervento ambulatoriale (con tanto di lubrificante ante-operazione e ibuprofene post-sfondamento: scusate, ma qui la caduta di stile m’è parsa talmente grossolana da risultare insopportabile…di cosa stiamo parlando? Di due esseri umani che si amano, o di un torrione abbattuto a colpi d’ariete?).
E non ci vengono risparmiati neppure i ringraziamenti alle dee delle vergini deflorate...ecco, in un altro libro (di quelli, come dicevo all’inizio, lievi), l’accenno m’avrebbe fatto sorridere. Qui, invece, ci si prende così tremendamente sul serio, che uno si può solo chiedere: cosa avrà avuto da scrivere l'esimio Reynard per riuscire a riempire i due successivi volumi di eguale spessore?
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grazie!
E' stato davvero un giudizio sofferto, perchè nutrivo forti aspettative su questo libro, e comunque stilisticamente le tre stelline le ho lasciate.
Però il fatto che in molti hanno avuto difficoltà a finirlo mi conforta. In effetti, l'avevamo scelto come libro per un Gruppo di lettura a cui partecipo e per la prima volta abbiamo sforato le scadenze causa lentezza nell'andare avanti...
sai per caso tutta la storia e l'origine di gabriel's inferno?
Sai che in principio era intitolato l'università di Edward masen? (che ho tra le mani in inglese e che leggerò per capire meglio se è migliorato o peggiorato con il riediting)
Credo che l'origine di un romanzo Twilight fan fiction debba seguire delle regole, e credo (anche se non ho letto Grey ma ho letto Cross) che questo romanzo non si accosti neanche lontanamente nè alle sfumature, nè ai lombi di apollo.....si lo "scheletro" portante è sempre quello, ma in nessuna delle altre due serie si fà riferimento ad un accenno di cultura.... solo sesso pirotecnico (e neanche tanto.... a quello ci ha pensato egregiamente Vina&Jackson).
Concordo sulla lentezza iniziale, sulla natura sfigata di Julia-Bella (sono vestite uguali e hanno anche lo stesso zaino), l'amplesso finale poi è fisiologicamente impossibile.... se lui è dotato come lo descrive lei... ma è a mio avviso chiaro che questo romanzo o si odia o si ama..... e per chi come me ha adorato la saga della Meyer (scusate l'orrore) è stato un piacevole ritorno al passato....
rispetto il tuo punto di vista che come hai scritto tu rientra nel club del no....per questo romanzo non ci può essere una mezza via di gradimento.
In realtà le mie aspettative erano alte proprio per colpa tua (intenso in senso buono), perchè avevo seguito tutte le anteprime e le chicche che avete distribuito in anticipo sul blog:)
Poi, la lentezza della narrazione mi ha davvero sfinito, forse ero troppo carica e non era il momento giusto!A volte, tu lo sai meglio di me, accade....E dire che pure io sono una fan accanita di Twilight!!!
Sono d'accordo con te: la tempistica nella lettura di un libro è fondamentale.
Se si leggono consecutivamente libri dello stesso genere, a meno che non sono della stessa serie, può essere controproducente. ;-)
buona lettura
Non ha proprio nulla a che voler spartire con le 50 sfumature.... se non l'origine comune....non è mai derivato dalle 50 sfumeture, ha solo la sfortuna di venire dalla stessa fan fiction....
Una scena su tutte che a mio avviso lo rende profondo???? La storia di Maia, non ha bisogno di spiegazioni....penso....e raccontata da un uomo (seppur per finzione) ha il suo valore....
A mio parere, non ha simili, al momento.
E ho sempre specificato che non è un erotico.
Io, ripeto, ero piena di entusiasmo nell'iniziare a leggerlo. Vedo che dopo la mia è stata pubblicata un'altra recensione di qualcuno che lo ha comprato come me, immagino, ugualmente motivata a leggerlo.
Io ho specificato i motivi della mia parziale delusione: l'esasperante lentezza e un personaggio femminile per me privo di spessore finiscono per soffocare pagine belle come quelle che hai appena citato tu, o piccole frasi che mi sono segnata:
«Gli esseri umani non attraggono i peccati, professore. Li commettono.»
«Non in base alla mia esperienza. Il peccato riesce a snidarmi anche quando io non lo sto cercando. E trovo difficile resistere alle tentazioni.»
Comunque, concordo praticamente su tutto, anche se devo ammettere che a me è piaciuto moltissimo ma oggettivamente, è un pò trascinato e, a parer mio, ad un certo punto, inizia a snervare l'atteggiamento di Gabriel...
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Sono contenta di trovare finalmente una recensione simile al mio pensiero. (Volevo scriverne una anch'io, ma non essendo riuscita a finire il libro, mi sembrava un po' scorretto).
Quello che davvero non sono riuscita a digerire di questo libro e` la terribile stereotipizzazione dei personaggi. Mi sono sembrati completamente irreali.
Lui: piu` che tormentato a me pare sgarbato e maleducato. Io gli avrei regalato un cesto di prugne, altro che amore.
Lei: sviene sempre, troppo. Mi pare priva di carattere, sbiadita, totalmente in balia del prossimo. Mi hanno detto pero` che piu` avanti nella lettura si scopre un passato traumatico e questo, in un certo senso giustifica una personalita` cosi fragile. Non ho nulla contro la fragilita` umana, siamo tutti fragili, chi piu` e chi meno. Trovo scorretto pero`, in certo senso, "coccolare" questa fragilita`. Trovo sia importante, piuttosto, aiutare le persone a reagire, ad uscire dal guscio.
Le citazioni, anche se, come dici tu, alle volte sembrano un po` "appiccicate", sono forse la parte piu` intrigante della narrazione.
Peccato davvero.
Scusami se ho esagerato nel tuo spazio commento.
Rinnovo comunque i miei complimenti. Davvero bravissima. Alla prossima :)