Dettagli Recensione
E' comunque Amore
Girovagando un po' per il web ho notato che questo libro, sia in Italia che altrove ha raccolto una considerevole schiera di opinioni negative, soprattutto da tutte quelle persone che credevano di aver trovato il nuovo romanzo di E. L. James, ossia una sorta di imitazione di Cinquanta sfumature di grigio e seguito. In effetti devo confessare che Il Colore del piacere è il primo libro appartenente al genere erotico che ho letto, anche perchè i miei slanci narrativi mi spingono verso altre sponde letterarie, in generi ben più psicologici e se vogliamo oscuri. Eppure non ho trovato questo romanzo così brutto come vogliono farlo apparire. E vi dico anche perchè. E' sicuramente vero che è un erotico, c'è una innata e innegabile maestria nel raccontare perfettamente comportamenti, pensieri, azioni, luoghi usi e costumi di un mondo, quello della perversione, che per molti è un gigantesco tabù. Ma non solo è un tabù per la morale, ma la maggior parte delle persone non ne vuole neanche sentire parlare dei locali sadomaso, degli scambi di coppie e così via, ed è questo il motivo per cui la trama è stata considerata fin troppo esplicita, povera di romanticismo fino a sfidare la stessa concezione di "malattia".
In realtà io credo, che in questo testo come nella vita reale, si perda di vista la cosa più importante quando si fa riferimento a questo genere di cose: il motivo per cui si fanno certe scelte.
Ho notato che nel libro, al di là delle dettagliate descrizioni e del realismo che accompagna l'intera narrazione che non lascia nulla all'immaginazione del lettore, come se davvero chi legge fosse vittima di un voyeurismo indotto, c'è comunque la volontà di dare un senso a quel tipo di vita, di scelte, un irrefrenabile senso di giustizia che spinge gli autori che sono un uomo e una donna, Vina e Jackson, a spiegare in qualche modo che la ricerca di un piacere tanto perverso non è amore per il dolore o per la sottomissione, ma è soltanto un veicolo per raggiungere un'altra forma di libertà che è interiore.
E su questo davvero nessuno può discutere, perchè fa parte della propria vita e di ciò che si vuole.
Manca senza dubbio il cosiddetto romanticismo classico, ma in qualche modo, io vi ho ugualmente riconosciuto una forma edulcorata di romanticismo, soprattutto verso la fine, e non solo. Summer e Dominik, i due protagonisti ne passano di tutti i colori insieme e da soli, e a dispetto del loro desiderio di libertà e incapacità di volere un legame ben più forte del semplice incontro sessuale con annessi e connessi, giungeranno comunque al punto di scoprirsi indispensabili l'uno all'altra, quindi quasi innamorati.
Allora io mi chiedo adesso, non è anche questo amore? Non è anche questo romanticismo? E se non lo è nel modo classico, ma cosa importa? Vogliamo leggere sempre le stesse cose, sempre nelle stesse forme? O siamo pronti a cambiare? Questo libro non è di certo una novità, eppure io non lo disprezzerei tanto solo perchè non è come Cinquanta sfumature di grigio.
In fin dei conti, ha mai preteso di esserlo?
Non credo.
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