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Il risveglio di Bella
Dopo cento anni di maledizione, il bellissimo Principe giunge al castello immerso in un sonno stregato per risvegliare la principessa che si è punta con il fuso. Ma non è un casto bacio a risvegliare Bella.
Il Principe la denuda, la stupra, la riporta alla vita solo per farla sua, solo per condurla nel suo regno come trofeo di guerra. E se una volta Bella era stata un’algida e pura principessa di fiaba, ora sarà educata per divenire il giocattolo del principe, uno dei tanti balocchi viventi alle dipendenze di una Regina splendida e lasciva, che ricerca il piacere attraverso il dominio totale di giovani corpi e di anime desiderose di compiacerla.
Tra il 1983 e il 1985 Anne Rice aveva giù pubblicato con uno pseudonimo questa sua rivisitazione estrema e sorprendente della classica fiaba della Bella Addormentata. In seguito, si mormora che abbia cercato di prenderne le distanze, dedicandosi alle sue storie di vampiri ugualmente lussuriosi, ma non così schiavi dell’oscurità e del sadismo.
Il Castello della Regina è una serie di saloni e di camere di tortura, di alcove segrete e di strani tornei con cavalcature umane: ovunque, freschi e nobili corpi da esibire, ostentare, umiliare, trasformati in oggetto di sfogo per i membri della Corte. Tutto è concesso, tutto è a portata di mano della fantasia, nel rispetto di poche regole: non bruciare, non tagliare, amare soffrendo e far soffrire amando. E non si può neppure dire che sia una fantasia maschilista, perché i carnefici sono maschi e femmine, così come i principi e le principesse ridotti in “animali da piacere”.
Certo, qualcuno cerca di fuggire, qualcuno non accetta il proprio destino, ma la maggior parte, come Bella, appesa ed esposta, nuda e battuta, scopre di desiderare lo sguardo compiaciuto su di sé del suo Signore, il brivido di essere in balia dei suoi capricci.
“Risveglio” è decisamente una fiaba gotica per adulti, dove Perrault è stato sostituito da De Sade.
Non c’è una vera trama, ma solo un’iniziazione alla sottomissione e al piacere di godere attraverso la sottomissione, mentre Bella o il principe Alessio o il principe Tristan cominciano a sfidare se stessi, mettendosi alla prova per scoprire quali ulteriori prove il loro corpo riuscirà a sopportare.
La penna della Rice si limita a riportare su carta fantasie sessuali, scomposti quadri di torture, affreschi di impalamenti e di frustate, e il lettore-spettatore deve fare la sua scelta: può sedersi a contemplare il risultato, impaurito ma estasiato da tanta audacia, o chiudere il libro e conservare il ricordo della Bella Addormentata della sua infanzia.
Se cercate qualcosa come 50 Sfumature astenetevi senza indugio. Qui si richiedono stomaci forti e capacità di guardare nel pozzo dell’anima, nel buio sempre più profondo. Se invece amate sporgervi curiosi, e rischiare, questa trilogia può riservarvi parecchie soprese…
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