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Una fiaba che diventa filosofia esistenziale
Da troppi anni non sono più una persona che si lascia incantare dalle fiabe, nemmeno quando vengono adattate dalla forma letteraria a quella cinematografica o vengono fuse insieme diventando una serie tv da “C’era una volta”, ma sarà perché dietro la storia già risaputa, trita e ritrita, c’è Anne Rice e tutto cambia …
Adoro da anni Anne Rice e il suo modo di narrare, di creare storie. La sua serie di romanzi con il vampiro Lestat de Lioncourt è tra le mie preferite del genere horror-fantasy.
Non sapevo che prima di creare Lestat, Louis, Armand e compagnia bella, la Rice si fosse cimentata con il genere fiabesco, precorrendo i tempi e l’attuale ritorno e la ricorrente moda della letteratura erotica.
Con Risveglio, primo romanzo di una trilogia, Anne Rice riesce a ricreare il linguaggio della fiaba per la durata di più di duecento pagine e al tempo stesso svela i misteri di un erotismo, non soltanto fisico, ma mentale, una vera e propria filosofia dell’esistenza votata ai principi di sottomissione, masochismo e dominazione. La sottomissione diventa qualcosa di vitale per la protagonista che, per paura, cerca di compiacere il suo padrone, attraverso un lungo percorso fatto di umiliazione, punizione ed apprendimento graduale di quella che sarà la perfezione quando l’avrà raggiunta.
La mescolanza del linguaggio, sempre fiabesco e allo stesso tempo elevatamente erotico, rende questo primo volume, nel quale il “risveglio” è quello letterale della famosissima Bella addormentata, un’esperienza originale e inedita. Quante volte anche voi vi siete chiesti cosa sarebbe accaduto alla Bella addormentata se si fosse svegliata? Sappiamo che viveva addormentata da tempo immemore e alla fine della fiaba il valoroso, nobile e gentile Principe riusciva a destarla, ma non sappiamo altro di lei, se non che sarebbe vissuta felice e contenta per sempre.
Anne Rice gioca con questo famoso personaggio fiabesco e fa in modo che a svegliarla non sia un perfetto Principe (troppo da fiaba e poco reale), ma un perfetto Padrone con tanto di mamma, una terribile Regina sadica quanto lui, e tutto un entourage di corte pronto a compiacere i suoi capricci, desideri e perversioni.
La povera Bella si trova a fare i conti con un mondo che le è ignoto ed è tutt’altro che fiabesco, ma che avvince il lettore e lo coinvolge in una spirale erotica, costituita da una sottomissione che diventa sempre più una questione intellettiva, filosofica, psichica.
Per la letteratura erotica sadomasochista, questo volume entra a pieno titolo nel genere, essendo un romanzo ben riuscito che fonde originalità, creatività e la bravura di una grande scrittrice come Anne Rice in un genere che non deve essere solo di nicchia.
VOTO 10+