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Gideon Cross induce grave dipendenza
Il segreto per affrontare la Cross Fire Trilogy è spegnere temporaneamente le sinapsi e godersi una lunga sequela di amplessi selvaggi, intervallati da qualche fastidioso - ma per fortuna breve - scambio di battute (che non siano, ovviamente, passaggi narrativi essenziali come “Eva, vieni per me.” o “Riempimi”). Se accettate volontariamente di immergervi in una trama surreale con personaggi tarati su unico pensiero, questi romanzi possono tranquillamente offrire qualche ora di spasso fine a sé stesso.
Alla fine del primo episodio, avevamo lasciato la disinibita, bella e viziata Eva Tramell fidanzata con Mr. Tenebroso e Fatale, alias Gideon Cross, ultramiliardario con occhi blu e labbra sensuali e perverse, nonché dotato di un corpo insaziabile fin dal mattino ("Gideon si svegliava pronto a conquistare il mondo, e gli piaceva iniziare il suo dominio con me. Quanto ero fortunata?").
I due stanno insieme da un meno di un mese, ma sono eternamente surriscaldati e con resistenza mitologica. Persino il terapeuta di coppia azzarda a consigliare dieci minuti di pausa, ma viene rapidamente ridotto al silenzio. Limousine, ascensori, hall di grattacieli, taxi, tra la folla: se girate per Manhattan, occhio, perché i due potrebbero essere lì ansanti e in agguato.
Il dramma della coppia si compie quando ad Eva arriva il ciclo: Gideon, che ha sempre avuto storie usa e getta e non è mai stato di fronte, in ventinove anni, alla possibilità di dover saltare le trentaquattro sessioni di sesso quotidiane perché, semplicemente, “lei non può”, va in crisi. Sono giorni duri (o meglio – e scusate se son cattiva – solo Gideon è duro e lo rimane, perché Eva “non può”).
Ma questo è un vero piatto ghiotto, tutto da gustare. E infatti la superba perfidia della Day pensa bene di inserire un ulteriore competitor bollente con Brett, un boy-friend del passato, ora astro nascente del rock, il quale, mentre i nostri due assistono al concerto e stanno pompando in prima fila contro le transenne, attacca a cantare il suo hit di un tempo “Eva, per favore. Sono in ginocchio.”
Naturale che il nostro miliardario ultrapossessivo e maniaco del controllo vada fuori di testa!
E non dimentichiamo che Eva deve ancora risolvere i problemi del coinquilino Cary, il modello da urlo, bisessuale e un po’ indeciso, e che ha pur sempre un fratellastro squilibrato alle calcagna…
Tralasciando il fatto che non si comprende come Cross abbia fatto a divenire il venticinquesimo uomo più ricco del mondo, o come riuscirà a mantenere i suoi averi, posto che passa praticamente tutta la giornata a sollazzare Eva, controllare Eva, telefonare ad Eva, spiare Eva, ecc., non mi sento di essere così negativa con questo tizio schifosamente sexy e ricco, che alla fine è semplicemente mosso da un maldestro senso di protezione.
In ogni caso, e forse esprimo un’aberrazione, questa trilogia mi piace molto ma molto di più delle 50 sfumature. Senza dubbio anche questo secondo episodio è, come il primo, un becero trattato animalesco, molto sudato e senza alcuna pretesa intellettuale, però non si riesce a smettere di leggerlo. Gideon Cross crea DAVVERO dipendenza…
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