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Cinquanta sfumature di? Posso dire una parolaccia?
La trilogia inesorabile è passata dalle mani di quasi tutte le donne che conosco, anche di quelle che non hanno mai letto un libro in vita loro. Già questo la dice molto lunga sullo spessore dell'opera, che per piacere a tutte (o a tutti? ma poi perché gli uomini non lo leggono?) deve scendere a dei compromessi. I compromessi a cui scende la signora James in nome della conquista degli scaffali e dei reader sono almeno tre:
1/ Non spreca tanto tempo a caratterizzare i personaggi.
Anastasia è una ventunenneche mangia, parla, agisce e vive come una trentacinquenne navigata della city, quando dovrebbe pensare solo a sballarsi/ubriacarsi/fare parte delle confraternite studentesche con le lettere dell'alfabeto greco e fare la cheerleader. Invece no, Anastasia è una studentessa "brillante" (mai vista aprire un libro per studiare), ovviamente dal corpo perfetto, che dimentica immediatamente di essere un topo da biblioteca dopo la sua prima volta (cfr. più avanti il compromesso "situazioni inverosimili"). Viene in mente che l’autrice abbia descritto più se stessa che una tardoadolescente degli Stati Uniti Orientali.
Lui invece, Mr. Cinquanta sfumature di scontatezza, è tanto abbozzato da essere quasi invisibile, nessun fascino, neanche quello del dominatore, né quello del ragazzino belloccio e capricciosetto. Un 27enne che non si capisce come stia a capo di una grossa holding e soprattutto che affari abbia per le mani. Un bambolotto biondiccio che mi fa credere che se la signora James pensa che questo sia un uomo affascinante sta messa proprio male.
2/ Situazioni inverosimili
Nel libro ne sono disseminate diverse: tanto per cominciare Ana subisce una metamorfosi in una manciata di pagine. Da santerellina da biblioteca, tutta letteratura e sogni, si trasforma in ninfomane assatanata. Grey non le può passare accanto senza che lei avverta sempre segnali corporei, che bene o male si traducono in amplessi più o meno di plastica. Se questa è un'educazione sentimentale, signori, la James la taglia con l’ascia: non è così che una fanciulla virginea si trasforma, come insegnano il Marchese De Sade e anche Nabokov (scusate per l’accostamento, dà fastidio anche a me).
Senza parlare poi di Mr. fighetto prodigio che suona, pilota, ne capisce di vini, libri e cibo e fa l’amore (anzi, come lui stesso dice “fotte”) come un fascinosissimo capitano d’azienda: è a dir poco incredibile, irrealizzabile, inimmaginabile e lontano dai bellocci de’ noartri.
3/Assenza totale di trama
Se alle mie amiche che si sono nutrite ad Harmony e Twilight dai qualcosa che abbia una trama non riuscirebbero a seguirla. Perciò niente trama: lui, lei, sesso di plastica, lei e i suoi tormenti, lei e i tormenti di lui, e poi ancora lui (che da solo non pensa e non parla mai eh!), ancora sesso di plastica, e poi tormenti tormenti e tormenti. Fine della storia. Con lei che si dice “ma sì dai, mi faccio sculacciare per fare piacere a lui”. Anni e anni di lotte femministe buttate nel wc. Sissignore. Mi sottometto all’Uomo (?) perché lo amo. E se mi vuole sculacciare faccia pure se lo può far stare meglio o se lo tiene legato a me!
Infine… avete notato le deliziose marchette alla Apple e al tè Twinings? È il primo caso che vedo di product placement… in un libro!!!
Buona lettura a chi si avventura… ah, e non regalatelo a vostro marito, sembra quasi che vogliate dirgli qualcosa ;)
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questo sembra un pregiudizio, proprio ciò che il femminismo insegnerebbe a scansare.
comunque, a parte che non condivido come è argomentata, direi recensione approfondita.
ho letto il primo Twilight, ho anche visto il primo dei film e li ho trovati di una noia mortale, con una trama che per me risultava prevedibile e scontata.
Ok i gusti sono gusti, e io alle mie amiche voglio bene anche se amano i vampiri (che non esistono) e le storie d'amore perfette (che non esistono neppure). Anzi, vorrei accontentarmi di gradire un libro come Cinquanta Sfumature o Twilight, ma purtroppo è una cosa che non mi capita mai e sono sempre alla ricerca di emozioni "forti", forse troppo.
Riguardo però alla psicologia del personaggio di Anastasia in "Cinquanta Sfumature"... permettimi di dire che la povera ragazza è una che annulla totalmente se stessa. Ama smodatamente l'uomo sbagliato. Gli permette di ferirla ogni volta che lui ne ha voglia, dentro e fuori. Si fa violentare in nome di un amore malato, si fa stuprare l'anima e il carattere (oltre che fisicamente, ma sembra in fondo che le piaccia).
Inevitabilmente mi viene da accostarla a tutte le donne abusate, violentate verbalmente e fisicamente o anche solo non amate e non rispettate dall'uomo che amano. Donne che stanno a casa a prendersi le "botte" se dicono di no alle richieste sessuali dei mariti. Ecco, Anastasia, romanzata e trasportata a Seattle accanto al belloccio, è un po' come quelle donne che dicono (e lei lo dice per tutto il libro): "mi fa male, ma so che in fondo mi ama!".
Lei, come tante, decide di annullarsi e diventare un "buco" (passami il termine), in balia di uno che decide della sua vita, del come, del quando e del perché.
So che è un personaggio inventato, ma io a mia figlia non consiglierei Cinquanta Sfumature.
E non per le scene di sesso e tutti i vari sex toy e le varie parti anatomiche minuziosamente descritte: a mia figlia non farei conoscere Anastasia perché non mi piace il modello di donna che incarna.
Forse le farei leggere la Medea di Euripide se voglio farle capire a che abissi di disperazione una donna possa arrivare per amore. Forse Lolita di Nabokov, o forse Jane Eyre.
Forse le insegnerei semplicemente ad amare prima se stessa che un uomo. Solo amando se stessi si vivono storie d'amore straordinarie e si può dare amore alla persona giusta, ed è proprio il concetto che secondo me Cinquanta Sfumature non riesce a comunicare: la straordinarietà di una storia d'amore.
Buon pomeriggio e buone letture anche a te!
Il mondo è pieno di buoni libri, non vedo perché accontentarsi.
Condivido la tua recensione, anche se a mio parere su un libro del genere non vale neppure la pena spendere una parola.
E poi davvero, ci sarebbe molto da dire sulla gloria di questo libro che offre un'ideale sbagliato di donna, di amore e di relazione (e non è che voglio fare la cagamiracoli ma ci sono studi psicologici che parlano di quanto questo libro dia messaggi sbagliati).
E concordo anche sugli anni di lotte femministe buttati al cesso...
sehr gut :P
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A parte che Twlight una trama ce l'ha, tanto che ci hanno sfornato 4 film (non mi addentro nei contenuti, come sempre quelli sono discutibili), ma il rispetto per i gusti e per l'intelletto altrui credo che sia sacrosanto.
Inoltre su quegli "anni e anni di lotte femministe buttate al wc" avrei da dire molto, anzi moltissimo: visto che le donne tanto si sono scaldate davanti ad un romanzo ridicolo ma di certo non nocivo ed eclatante come infiniti atteggiamenti maschilisti e di prevaricazione della donna che ancora proseguono al galoppo e in sordina nell'intera società; e senza che quasi ce ne si renda conto.
Non volermene, ho solo detto la mia.
Attenderò di recensire a mia volta.
Buon pomeriggio e buone letture!