Dettagli Recensione
Cinquanta sfumature di noia
Romanzetto scialbo e noioso che sa di trito e ritrito.
La storia è sempre la stessa, e, per di più, pare che al principio questo libro fosse nato come ficcyna su Twilight. Non viene dunque da meravigliarsi se il miliardario giovane imprenditore (requisito essenziale per far sì che la bella studentessa si innamori di lui, a quanto sembra, bisognava scriverlo perché fa figo) ricordi tremendamente il vampiro luccicante e ancor più scialbo presente nella saga pucciosa e da carie della Meyer.
La cosa che maggiormente mi ha fatto storcere il naso è la protagonista. Ci viene descritta come una ragazza arguta, intelligente e anche un po' ingenua, però non credo lo sia fino al punto in cui si spinge dopo quel tira e molla di nemmeno due giorni (che sembrano appena un paio d'ore, ma va beh) con Grey, divenendo praticamente uno strofinaccio nelle sue mani. La figura della ragazza viene dunque brutalizzata e intervallata da pagine di pippe mentali, sesso, pippe mentali, sesso, pippe mentali... ma per lo più sesso.
Per quanto riguarda la trama, nulla di nuovo all'orizzonte: pressappoco inesistente e dopo nemmeno mezza pagina già sbadigli, poiché non c'è assolutamente nessuna svolta che ti possa mettere il pepe al culo, se vogliamo metterla in questi termini.
Nemmeno le scene di sesso ci riescono: sono talmente imbarazzanti (e non parlo in senso pudico, ma proprio come sono descritte) e sciatte che, durante la lettura, non puoi fare a meno di sollevare un sopracciglio. Ho letto sicuramente di meglio, e, sinceramente, persino le cosiddette trasgressioni di Grey mi fanno sbuffare divertita per come sono trattate.
Un porno avrebbe avuto più sfumature, giusto per restare in tema.