Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Alla carica Pooh!!!
Se foste una bionda tutta curve con grossi problemi di autostima, ma sopratutto GROSSI problemi a relazionarvi con l’altro sesso…come vi comportereste?
E se invece foste un omone di oltre un metro e ottanta d’altezza, ex giocatore di football americano ora coatch, e il vostro soprannome fosse Iceman (=uomo ghiaccio) ma aveste una vera aria da attaccabrighe?
O altrimenti se foste una palletta di pelo con due fiocchetti ridicoli e una coda a pon pon di nome Pooh?
Ok, questo terzo elemento dell’equazione non è che sia completamente centrato…ma ha decisamente il suo peso, ve l’assicuro! XD
Comunque.
Phoebe è la bionda appariscente di cui vi parlavo. Cresciuta in un ambiente solitario, senza madre, con un padre il cui disprezzo è stata l’unica costante dell’infanzia e un cugino bulletto che la molestava come contorno, vi può far capire la mia affermazione precedente.
Dopo la fuga a diciotto anni a seguito di un evento molto doloroso, Phoebe si è rifatta una vita in europa come musa di un famoso pittore gay di cui viene creduta l’amante…che però è morto ormai da qualche anno. Si è quindi ritrasferita in America dove, ormai a corto di soldi, stà cercando una soluzione che le permetta di realizzare il proprio sogno…aprire una galleria d’arte.
Il primo incontro dei due protagonisti avviene al funerale del padre di lei (padre che non vedeva da più di dieci anni, per ovvi motivi no?!). Un incontro decisamente unico e imbarazzante per Phoebe dato che Pooh, scappata alle sue braccia, ha inavvertitamente ? deciso di fare i suoi bisognini sulla bara!
Dan (il gigante), gelido allenatore della tanto amata squadra di football americano del padre di Phoebe, prova un immediato e cordiale disprezzo per lei ritenedola un’appariscente -e completamente inutile- oca. Sentimento prontamente ricambiato per i motivi sopraccitati (di certo non ha avuro molti motivi per fidarsi del genere maschile nella sua vita).
Ma alla lettura del testamento sorprendendo tutti -anche se un pò meno Phoebe dato che per tutta la sua vita aveva cercato di controllarla e dominarla e questa volta non è da meno- suo padre le lascia in eredità la squadra per un determinato periodo di tempo, terminato il quale, se la squadra avesse vinto il campionato di AFC la piena proprietà si sarebbe trasferita a lei…altrimenti avrebbe ricevuto centomila dollari e la squadra sarebbe passata all’odiato cugino…con la speranza che un lavoro vero tra uomini veri l’avrebbe finalmente resa una vera donna (quanta stupidità in un uomo solo!).
Ma nonostante la grande voglia di evitare completamente questa responsabilità, sarà Dan ad obbligarla a ragionare. E se è facile credere di capire e conoscere una persona dall’aspetto, Dan il gelido attaccabrighe dovrà ricredersi.
Ma la stessa Phoebe dovrà ricredersi all’evidenza della gentilezza e pronta intelligenza di quello che ritiene un bestione arrogante e rabbioso con in testa una sola cosa…il gioco. ;)
Se posso dire di non essere particolarmente appassionata di sport quali il football americano (o rugby da noi) vi posso assicurare che l’ambiente e l’atmosfera creati da Susan Phillips vi cattureranno in un unico e meraviglioso laccio.
Un romanzo che saprà donarvi ogni sfumatura di emozione: dolore, dolcezza, rabbia, sensualità, ironia e divertimento. Amore. Amore famigliare e di coppia. Fratellanza e solidarietà.
Un romanzo da apprezzare, sia come romance che come storia attuale, reale. Una storia che una qualunque ragazza d’oggi potrebbe vivere…ok…magari senza la proprietà di una squadra di football! ;)