La separazione del maschio La separazione del maschio

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zonauefa Opinione inserita da zonauefa    24 Luglio, 2019
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... poco convincente

Non è chiaro fino a che punto il libro sia autobiografico, o se il protagonista è quello che l'autore vorrebbe essere.
Come romanzo prettamente erotico (serie "Viola" di una volta) potrebbe anche andar bene, se invece vuole essere
un romanzo sulla condizione dell'uomo attuale, pur ritenendo veritiera la psicologia del personaggio, rimango perplesso sull'esistenza
di questi uomini di mezza età pieni di energia sessuale, pieni di donne (...ovviamente dalle grandi qualità fisiche),
pieni di tempo per operare, anche più volte al giorno in situazioni luoghi e partner diversi.
Forse la mia sarà invidia inconscia... ma voler lanciare qualche messaggio psicologico tra una scopata e l'altra ha reso il personaggio irritante
Mi sovviene il dubbio che spesse volte le scene di sesso vengono inserite gratuitamente perché il sesso si dice che faccia vendere un po’ di più.
Il libro non l'ho terminato, magari ho fatto male e mi sono perso un finale sorprendente, ed ha inciso negativamente sulla possibilità di leggere le
opere successive dell’autore che forse rimane più idoneo per scrivere sceneggiature di film o fiction

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Opinione inserita da Daniela Parena    21 Gennaio, 2015

COME IL CACAO SUL CAPPUCCINO

Leggere “La separazione del maschio” mi ha fatto l’effetto che fa, da bambini, la ripetizione ossessiva di una parola qualsiasi, fino a svuotarla di ogni significato e di ogni suo legame con l’oggetto concreto che indica. Ripetere tavolo, tavolo, tavolo, tavolo… così tante volte, da perdere la percezione dell’oggetto nella sua materialità.
Questo romanzo sembra riservare lo stesso trattamento all’atto sessuale, ripetuto con un tale senso di ineluttabilità e descritto con tanta particolareggiata precisione meccanica, da stordire e confondere anche le più solide e rigide convinzioni morali, o intenzioni moralistiche.
L’esito finale è una sorta di disorientamento, nel quale finiscono per sovrapporsi e confondersi i sentimenti opposti che il protagonista può ispirare.
Il maschio, voce narrante e portatore dell’unico punto di vista sulla storia, parte da una considerazione sull’abitudine invalsa nei bar di mettere il cacao sul cappuccino: “in poco tempo, l’evoluzione della polvere di cacao nel cappuccino è stata la seguente: prima non la mettevano; poi hanno cominciato a metterla; adesso devi essere tu a dire che non la vuoi”.
Per quanto banale possa sembrare l’osservazione, anche qui si vede il riferimento al sesso, “consumato”, in senso letterale, con tutte le donne che incontra, che per il protagonista sembra diventare inevitabile quanto il cacao sul cappuccino.
“Lui” nella storia non ha nome, ha però moglie (una Teresa di Kunderiana memoria) e figlia e si percepisce qua e là il tentativo di dimostrare come il maschio in questione riesca tuttavia ad essere un marito innamorato e un padre presente e affettuoso. La dimostrazione del teorema ha qualche passaggio convincente, o almeno in grado di spiazzare il lettore scandalizzato, ma certo sarebbe stato meglio non farla passare per un furtivo amplesso con la suocera del maschio, nonché nonna della suddetta bambina.

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Egas Opinione inserita da Egas    26 Agosto, 2014
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Una furbata

Qualcuno si è divertito leggendo questo libro? Probabilmente sì. Ma forse si è anche sentito preso in giro da Piccolo. Vada per il personaggio del meridionale ipocrita e satiro. Vada per le digressioni cinematografiche che non c'entrano però un tubo con la storia. Ma quando Piccolo si sofferma a raccontare, nei minimi dettagli, l'incontro ravvicinato con due lesbiche, si coglie in pieno la sua furbizia. Quale maschio italico non ha come sogno erotico una nottata con due donne gay? Pochi probabilmente. Piccolo lo sa e inserisce anche questo in un libro esile, scritto piuttosto male, ma sempre molto attento a strizzare l'occhio al lettore uomo.

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mia77 Opinione inserita da mia77    09 Aprile, 2014
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La separazione del maschio di Francesco Piccolo

Spassosissimo questo libro definito “erotico” (a mio avviso un libro erotico è un’altra cosa).
Mi è venuto da sorridere leggendo le recensioni e i commenti di molti (ma soprattutto di molte) benpensanti, che si sono definite schifate o scandalizzate da ciò che hanno letto o da alcune altre che sono rimaste stupite dalla psicologia maschile, perché non si aspettavano potesse essere così gretta e animalesca. Io in questo romanzo ho letto ciò che già sapevo e cioè che esistono persone di un certo tipo e persone di un altro (per fortuna ognuno di noi è diverso da chiunque altro) e non voglio giudicare nessuna delle due tipologie. Soprattutto perché non dovrei giudicare solo i gretti e animaleschi uomini, se sono ciò che vogliono essere e lo esplicitano, ma soprattutto giudicherei i finti moralisti (che magari, di nascosto, sono peggio di tutti gli altri!)
Ritengo che l’amore del protagonista senza nome (perché l’intento dell’autore forse, era quello di rappresentare una categoria di persone e non un singolo uomo) per le donne, sia veramente un amore assoluto e più che un semplice amore lo definisco una vera e propria dipendenza dalla donna (sicuramente è un sexually addicted) e dalla sua “fica” (scusate il francesismo, ma non sapevo rendere la mia idea in un modo migliore). Sicuramente qui è rappresentato non un amore dell’anima e dello spirito, ma un amore del corpo, in tutte le sue accezioni.
Il fatto che lui sia un “montatore” di film d’autore (anche qui mi è venuto da sorridere), giustifica in parte la sua capacità di dividere la vita in compartimenti stagni, da smontare e rimontare a proprio piacimento. Si vuole dimostrare la sua capacità di poter essere un bravo lavoratore, un buon marito (se escludiamo la fedeltà coniugale), un buon padre (lo è molto più di altri che conosco personalmente), con un unico difettuccio: la dipendenza totale dalle donne (ce ne sono di peggiori, di dipendenze!)
Sicuramente è un libro leggero, adatto a chi sa andare oltre al concetto classico di “amore eterno ed esclusivo” come unica possibilità di amore in assoluto. A chi non è soffocato dalla morale cristiana di monogamia a tutti i costi (il sesso, per sua natura, non è incline alla monogamia), costi quel che costi, ma vuole la fedeltà come scelta personale e come dono, da regalare al proprio partner (ritengo importante il concetto di scelta e non di costrizione).
Questo libro è carino e leggibile, perché non è ipocrita, ma realistico, dissacrante e vero.

Le frasi o le espressioni che mi sono piaciute:
“Se uno sapesse che senza fare nulla è all’altezza del compito che gli è stato dato, affronterebbe la vita in modo diverso. Forse è per questo motivo che non deve saperlo”;
“Credo sia impossibile spiegare a chi non ha figli cosa sia avere un figlio. Perché non è il contrario di non averne. E’ qualcos’altro. Avere un figlio è qualcosa che sposta la vita in un angolo inimmaginabile prima; un angolo che non esisteva”;
“Perfino sapere cosa stava per dire mi piaceva: quella complicità profonda che la consuetudine di un amore crea in modo naturale”;
“Diciamo che ero un uomo che aveva commesso dei piccoli delitti e che ne avrebbe commessi ancora, se nessuno se ne fosse accorto. E nessuno fin’ora se n’era accorto. Non ancora.”;
“…quelli che hanno relazioni clandestine, mentre vivono nel timore che gli altri le scoprano, sono allo stesso tempo convinti di essere così bravi e complici e discreti che nessuno può avere capito, nessuno. Il problema è che tutti gi altri colgono invece, guardandola dal di fuori, l’intimità innaturale che quelle due persone emanano…”;
“Chissà come succede quando due persone si scelgono”;
“L’unica altruistica paura che ho è che Teresa (la moglie) soffra scoprendo la verità. Nient’altro. La sofferenza di Teresa, quella mi sembra insopportabile”;
“Un culo che mi piace tanto non è una condizione sufficiente, è ovvio, però è una condizione necessaria”;
“Sono convinto, oltretutto, che le persone davvero libere, uomini e donne, che sono capaci di concedere e cedere alle tentazioni, che vivono di passioni e amano il sesso, per la maggior parte sono belli che sono diventati belli”.
Come si può non leggere un libro così?

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drysdale Opinione inserita da drysdale    08 Novembre, 2013
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Si può scrivere di eros (anche meglio) senza...

Un romanzo “tosto”: erotico ma anche sentimentale. Forse qualche descrizione poteva essere un attimo sfrondata, ma non mi pare il caso di scandalizzarsi e ho piacevolmente constatato che, in generale, le recensioni femminili su questo sito sono state generalmente positive. Il protagonista è “un maschio”, che, in fatto di sesso, ragiona come un “maschio” (ovviamente ci si può esercitare in distinguo tanto per indorare la pillola, ma, a parte qualche mosca bianca, le cose stanno esattamente così) e che descrive i suoi desideri e i suoi stati d’animo senza nascondersi. In ogni caso non è racconto di solo sesso. Ci sono pagine molto belle nelle quali è descritto il rapporto dolcissimo con la figlia e in queste il protagonista riscatta in qualche modo il suo “peccato originale”.

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BettiB Opinione inserita da BettiB    25 Ottobre, 2013
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Le due facce del maschio

Per la prima volta mi trovo pienamente concorde sulla scelta del titolo del libro. Separazione del maschio, infatti di questo si tratta: di un maschio, un essere maschile che ragiona secondo impostazioni mentale dettategli dalle convenzioni sociali che al maschio s'adattano, quasi si impongono: provarci con una bella donna come dovere maschile, affermare il proprio spazio vitale e difenderlo fino alla morte, perseguire egoisticamente sempre e solo i propri piaceri. E della sua “separazione”, quasi vitale. Da una parte un padre amorevole e protettivo, innamorato perso di sua figlia e con tutta l'intenzione di starle accanto nella crescita; dall'altra un uomo carnale, senza il mino senso di colpa -da sua stessa ammissione- che si barcamena tra molteplici relazioni ed enormi segreti, provando addirittura un adrenalinico piacere da questo terrore di perdere tutto in seguito alla scoperta e caduta del suo castello di carte.

E' un libro molto mentale. Nel presente non succede nulla o quasi: di fatto il tempo e le azioni sono molto limitate. Il vero sugo del libro sono tutti i ricordi, le riflessioni, le spiegazioni che l'uomo, padre, marito, amante compie; senza una chiara scansione cronologica né tematica. Forse un po' buttati alla rinfusa, ma per questo molto d'effetto.

“Mi si è aperto il mondo maschile”, ho letto nelle recensioni sopra, ed effettivamente è stato così anche per me. Credo che il 95% di uomini ragionino, a linee generali, secondo gli stessi stereotipi mentali. Certo con un po' di senso di colpa in più, SPERO!
Mi sono tanto tanto arrabbiata più volte durante la lettura, per la veridicità crudele e cruda di ciò che Piccolo racconta: fatti quotidiani che conosciamo e ci passano sotto il naso ma che difficilmente ammetteremmo di conoscere. Il solo arrabbiarmi così spesso dimostra la bravura dell'autore nel mettere in scena e raccontare senza freni e senza bugie la psicologia maschile.

L'unica cosa che non ho proprio apprezzato sono le scene di sesso – presenti ma nemmeno troppo. Forzate, esagerate, superflue. In un libro tanto mentale credo che certe scene intere potessero essere tagliate. Okay i particolari della fissa del culo femminile, o la descrizione dei corpi femminili delle donne che ama, ma le scene di sesso senza spiegazione né senso intrinseco mi hanno disturbato molto. Non per la morale (dopotutto io leggo Bukowski!) ma per il senso di “fuori tema” che danno.

In generale credo sia un libro-perla che ogni coppia – LUI E LEI – debba leggere per conoscersi (e accettarsi) meglio!

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Giulio Opinione inserita da Giulio    09 Mag, 2012
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il sogno del maschio

Credo che questo romanzo metta in scena il sogno proibito di quasi tutti i maschi che si sono affacciati al mondo dopo la rivoluzione sessuale arrivata da noi dai Settanta. Piccolo ricostruisce bene con la sua scrittura l'ossessione del protagonista per il sesso, ma la tempera con una sfumatura di politicamente corretto, da bravo figlio di una sinistra un po' ipocrita e ripiegata sul proprio ombelico: l'amore per la figlia, così perfettina anche nei propri tic, che rivelano un disperato bisogno di equilibrio, e l'amore per la moglie, che diventa quasi indisponente nella stupidità esibita in uno dei momenti clou della narrazione, sono la cornice che tenta di rendere simpatico il nostro uomo.
Il romanzo è da leggere, Piccolo gioca bene le sue carte, al lettore la riflessione su come uomini e donne si sono ridotti nella loro ricerca di libertà (dai sensi di colpa...).

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Opinione inserita da francesco    15 Novembre, 2011

intimo

Un libro non sul sesso, ma sul significato relazionale del sesso, dal particolare punto di vista di uomo che combatte con i propri fantasmi infantili.
La parte migliore è però quella sulla paternità, sulle paure, fatiche e gioie del genitore e sulle esigenze e naturali aspettative della figlia.
Ironico ma profondo.

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gianoulinetti Opinione inserita da gianoulinetti    21 Aprile, 2009
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La complessità dell'amore

Lunga riflessione del maschio protagonista sulla complessità dell'amare: le donne (soprattutto),i figli,il lavoro... quindi la vita nelle sue molteplici accezioni. Qualcuno vi dirà che è un libro sul sesso, un libro erotico. Non credetegli. "La separazione del maschio" parla molto di sesso, ne descrive i dettagli, persino gli odori, ma unicamente come modalità di entrare in relazione profonda con l'altro e sempre con sincero rispetto. Nessuna violenza nei pensieri e nelle azioni del "maschio", ma desiderio di conoscere la persona con cui in quel momento sta insieme, nella convinzione che nessuno può mai essere conosciuto interamente (nemmeno un figlio) e soprattutto nessuno può mai essere posseduto (tantomeno un figlio).

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exeter64 Opinione inserita da exeter64    20 Gennaio, 2009
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Per quarantenni (uomini e donne) un pò vissuti

I molti commenti che questo libro può generare sono quasi sempre relativi al suo contenuto scandaloso ed allo sfondo sessuale, così esplicito e morbosamente descritto da suscitare imbarazzo.

Il fatto è che noi quarantenni, uomini e donne senza distinzione, siamo al "giro di boa" di una vita a volte faticosa e difficile, spesso dolorosa e "lo spettro della fine", come scrive Piccolo riflettendo sugli anni che, trascorrendo inesorabilmente, insultano il nostro corpo, anche se lontano e vago, inizia a mostrarsi con tutta la sua oscura potenza devastatrice.

"L'orizzonte vago della decadenza spinge con tutte le forze verso il presente e quindi si compie finalmente la concretezza della vitalità, qui ed ora." Basta questa frase a far comprendere l'apparente immorale ed ossessiva ricerca di amore e sesso da parte del protagonista che, non dimentichiamolo, non ha un nome e quindi si fa portavoce e simbolo di istinti "primordiali" della natura umana.

Questo maschio, a suo modo, ama immensamente le sua donne, che siano amanti, moglie o figlia.

E le sue donne, ricordiamolo, sono stupende perchè "...conservano la loro bellezza nell'imperfezione, nelle tracce di decadimento".

Con uno stile apparentemente semplice ma avvincente, veniamo catapultati sin dall'inizio nel mondo interiore di questo personaggio che sarà anche scandaloso, amorale ed egoista, ma criticare è facile e sopratutto...chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Da leggere per i tanti spunti e commenti che fornirà ad uomini e donne che hanno voglia e coraggio di guardarsi dentro

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Opinione inserita da sabrina sarrocco    06 Gennaio, 2009

Interessante

Mi è stato consigliato come il libro indispensabile per capire fino in fondo l'essenza della mente maschile. Credo che ogni donna che ha qualche dubbio o difficoltà nel comprendere i pensieri degli uomini dovrebbe intraprendere questo percorso fino in fondo, cercando anche di superare la parte centrale del romanzo non brillante e scorrevole come quella iniziale e finale.
Indubbiamente Piccolo offre molti spunti di riflessione, alcune considerazioni sono condivisibili, altre potrebbero aprire un dibattito ma molte invitano a pensieri profondi...cosa mi ha colpito? "Non importa se ami qualcun'altra, l 'importante è che tu ami me.."..

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Opinione inserita da renata    05 Gennaio, 2009

sesso e religione

Ciao Giovanni, mi frulla in mente il libro che mi hai prestato perchè, come già detto, mi ha coinvolto molto. Mi sono lasciata commuovere dalla storia tra padre e figlia e dall'impossibilità per noi adulti di preservare dalla distruzione l'innocenza, i sogni dei nostri figli. Siamo consapevoli e impotenti. Però io non mi sento di accettare passivamente questo. Mi domando perchè criticare la religione che prescrive l'indissolubilità del matrimonio o la monogamia e quindi lo sforzo per vivere ciò, non come sterile sacrificio o fustigazione come si potrebbe facilmente ironizzare, ma come modello relazionale che, con tutti i limiti di ogni convivenza, forse garantisce maggior serenità a chi più amiamo. Ma forse è sempre il punto di vista femminile e di chi non avverte l'esigenza sessuale in tali termini. Che senso hanno quelle relazioni, tutte poco trasparenti, per un individuo?

Insomma, tra quelle pagine ritrovo un mirabile esempio di non-senso tragico per l'esistenza di tutti dal quale sarei spinta a fuggire in tutti i modi, piuttosto che alzare le spalle e dire così va il mondo, e quindi anch'io. Ciao. Renata

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Opinione inserita da Mauro    29 Dicembre, 2008

Poca roba

Se davvero i pensieri del protagonista di questa storia dovessero essere rappresentativi della mentalità maschile, poveri uomini!

Non ci ho trovato nulla di nulla oltre ad una penosa ossessione per il sesso praticato fino allo sfinimento con qualsiasi donna gli capiti a tiro. Il resto, cioè l'amore per la moglie e per la figlia e la passione per il lavoro sono dichiarati ma mai mostrati nella loro essenza. Nulla preoccupa o impensierisce quest'uomo se non il timore che le sue attività erotiche siano scoperte.

Il maschio non ne esce granché bene, ma anche le femmine che lo circondano sembrano apprezzarlo proprio per quello che è!

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pallina Opinione inserita da pallina    04 Novembre, 2008
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Commento

inizialmente lo stile è frammentato così come le giornate descritte dall'autore e che sono spezzettate in piccoli eventi, la descrizione è a volte anche troppo meticolosa, tipo il cacao sul cappuccino, ma proseguendo nella lettura vieni attratto dalla semplicità della mente maschile, e a volte avverti che il comportamento tenuto dal protagonista è semplicemente egoistico e spudorato fino all'apice, ma frammisto ad una enorme carica di buon umore o di umorismo. Molto belli i pensieri che fa il protagonista quando riflette sulla figlia e sul futuro di entrambi.

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