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un trio tra tragedia e sesso
Carlo D’Amicis con Il gioco crea “il Gioco” della crudeltà e del sesso. Ma a ricondurre le cose in ordine si dimostra che articolare la vita in una trame è un gesto di assoluta libertà.
Il tema del volume è una
“vecchia e gloriosa perversione”
Segnalata già da Erodoto. Lo storico greco racconta che il re di Lidia, per convincere la sua guardia del corpo che la regina fosse bella, gliela mostrò nuda. Il “gioco” è attuato oggi in forma estremistica da una triade costituita da cuckold, dal bull e dalla sweet, vale a dire dal cornuto, dalla moglie e dall’uomo supervirile al quale il “becco” cede la consorte. L’omosessualità latente e il sadismo dominano il campo assieme al masochismo morale, finchè ognuno degli attori non solleva la maschera: il bull si rivela uno strumento del cuckold, il quale assume connotati manipolatori, mentre la sweet appare come il motore dell’intero meccanismo. Nel romanzo di D’Amicis i tre si confessano a turno, in un vortice ermeneutico che fa pensare a Kurosawa. La sweet, Eva, ha alle spalle una storia familiare un po’ stereotipata, il marito Giorgio è un primario che veste principe di Galles. La parte più riuscita è quella in cui Leonardo, il bull, si lascia intervistare da uno scrittore. Professore di inglese in un liceo esclusivo di Roma dal quale è cacciato per aver palpeggiato una studentessa, Leonardo è il mistagogo che conduce il lettore nel pianeta proibito. E offre la chiave per decifrare il gioco: il padre, ufficiale dei carabinieri ucciso dalle Br, odiava le storie. “Poche storie!”, il ritornello delle serate in famiglia.
“L’italiano medio fa sesso al buio”
Dice un personaggio al bull. Che invece vuole accendere, sulla sua vita notturna, riflettori che inquadrino un vasto teatro delle crudeltà.
Un romanzo che racconta le storie tragiche ed ironiche di un trio di personaggi, finalista al Premio Strega 2018. Il racconto però di una crisi, crisi delle emozioni, delle passioni vere e profonde, il trionfo delle angosce e della frustrazione, della noia e dello smarrimento. Un romanzo intrigante e coinvolgente, con una scrittura semplice e lineare, ma anche ricercata e fascinosa. Con una spiccata caratterizzazione introspettiva.