Dettagli Recensione
Ogni tuo respiro di Irene Cao
Sto leggendo ogni libro di questa scrittrice, di cui apprezzo la capacità descrittiva dei luoghi e di far vivere le sensazioni che i luoghi descritti suscitano nel lettore. Ma, per quanto riguarda questo romanzo, non ho apprezzato altro. Devo dire che, stavolta, sono rimasta a bocca asciutta. Mi ha fatto sorridere l'idea della rinascita della protagonista, che a trentasei anni si reinventa facendo qualcosa di diverso da quello che aveva fatto fino a quel momento (da insegnante di danza classica diventa la Reina delle notti brave di Ibiza, diventando una "performer" - termine alternativo per una cubista-). Io non sono stata nelle discoteche di Ibiza, ma ho qualche dubbio sul fatto che la migliore e più osannata cubista di una discoteca possa avere trentasei anni suonati... Non mi è piaciuto nemmeno che la stessa, fino al momento in cui c'è stato il patatrack, fosse completamente soggiogata da un compagno-padrone, che le aveva impedito di realizzarsi nella carriera e l'aveva tenuta "segregata" nella sua tenuta come compagna- oggetto. È triste che dalla penna di una scrittrice poco più che trentenne, che parla a masse di giovani donne, possa uscire un esempio di donna vittima del cliché più antico di Matusalemme. È vero che Bianca (la protagonista) in seguito prende in mano la sua vita e ne fa ciò che vuole, ma se il fidanzato non l'avesse tradita, avrebbe continuato a fare la brava e mansueta "mogliettina" del ricco imprenditore veneto (che tristezza, per una che ama Margaret Mazzantini e Oriana Fallaci, ma anche per tutte le altre donne, anche quelle meno rivoluzionarie).
Ho trovato meno elegante anche il linguaggio e le atmosfere utilizzate, un uso esagerato di cliché, la scontatezza di alcune situazioni e l'impressione di leggere qualcosa di già letto altrove (come se avesse preso spunto da altri romanzi sentimentali-erotici). Stavolta Irene Cao non mi è piaciuta: l'ho trovata più artefatta e molto meno ispirata rispetto alla sua prima trilogia (che invece avevo apprezzato). La scrittrice, a mio avviso, strada facendo sta perdendo parte del suo smalto. Questo romanzo mi è sembrata una operazione commerciale, una sorta di romanzo su commissione.