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I sensi del piacere
[Recensione della trilogia completa]
Vista, il gusto del piacere. Sguardo: lo strumento dell’innamoramento. Elena con innocente timidezza ama tutto ciò che c’è di più bello al mondo, l’amore. Non soltanto quello fisico, carnale, ma tutto che lo sguardo può abbracciare. Sì ,perché il modo di vedere le cose coinvolge la mente il corpo e l’anima. E quando cupido ha scagliato la sua freccia, tutte le barrire della razionalità cedono sotto l’impulso inestinguibile di una passione travolgente, quella per un uomo dal passato oscuro, un vizio irresistibile, dal retrogusto amaro. Leonardo, l’uomo del mistero, grande chef, catturerà del tutto Elena compreso il suo palato. Il gusto assapora il piacere in tutte le sue sfaccettature. Il cibo catturerà Elena, la fisicità della relazione renderà il rapporto una prigionia piacevole nelle carceri del desiderio. Eppure un patto la costringe, le preclude la libertà definitiva: non deve innamorarsi. E se l’intelletto si arrende al corpo, il sentimento non si può governare, ed Elena si tormenta fino allo sfinimento.
Bellissimo libro coinvolgente, due amanti che si cercano senza tregua, ossessionati l’uno dell’altro, ma a fuggire è sempre l’uomo!
“Se guardandoti negli occhi sapessi dirti basta TI GUARDEREI”..cantava Mina..”un amore appena nato è già finito”, chissà!
Io ti sento: Elena, martoriata dalla delusione del precedente volume, ansiosa di liberarsi dal peso di un passato ricolmo di sofferenza, si appresta ad innamorarsi di nuovo, a Roma, tra le braccia dell’amico Filippo, ultimo rimedio per sgravarsi da un macigno che le toglie il respiro. Eppure anche lì a Roma il profumo di Leonardo si spande per le vie della città, a ridestare le braci di un tempo remoto non ancora pienamente estinte. Non importa se sia soltanto un illusione: i ricordi tornano a pressare Elena, che rischia di implodere nella buia dimensione dell’abbandono. Profumo intenso, di melograno, lo stesso che la fece incontrare con Leonardo, predatore inesausto che torna sul campo di battaglia per accaparrarsi definitivamente una preda cui non vuole rinunciare. Eppure Leonardo non è sereno, i demoni del passato lo tormentano. Una storia vera, o per lo meno plausibile, resoconto appassionato dell’amore fra un uomo e una donna che attirano il lettore nella loro storia, tra sprazzi di velata malinconia, ed esplosioni di inesauribile passione, non certamente di erotismo.
Io ti voglio: Elena si ritrova sola, in conflitto con se stessa, alla ricerca di un piacere che soltanto Leonardo può darle: a nulla valgono gli uomini che si alternano sul suo letto, unici depositari di un soddisfacimento che nemmeno la lambisce. Troveremo un Elena diversa, senza purezza, senza dignità, senza pudore, amici, la sua vita sembra solo incasinata. Che sia il destino a costringerla in un letto d’ospedale, sta di fatto che al suo risveglio Leonardo è lì accanto a lei a rinnovare il loro amore. La passione tra i due sembra riaccendersi, ma il piacere rimane irraggiungibile per Elena. Soltanto la vicinanza di Leonardo le permetterà di apprezzare il suo corpo, di riscoprire se stessa, e finalmente, di nuovo, divampa una passione travolgente, capace, forse, di affrontare le ombre di un passato con cui non si sono ancora chiusi i conti.
Questa trilogia, criticata prima dell’uscita come trilogia erotica italiana, contraltare delle Cinquanta sfumature americane, non può essere considerata erotica, in quanto pervasa da un tono quotidiano che le conferisce realismo. Irene Cao non avrà scritto un libro immortale, ma ha il grande merito di penetrare nel presente, indagando il fragile mondo dei rapporti di coppia, e trattando di temi che la vita reale, per eccesso di moralismo, sembra voler tacere. Non è un libro spazzatura, e d’altra parte i gusti non si discutono. Nella trilogia, è vero, si trovano delle scene piccanti, ma non sconvolgono, e tra due amanti qualsiasi luogo nasconde in sé la possibilità di un romantico e appassionato (e perché no, carnale) incontro.
Anche su un pavimento freddo. Basterà il calore di due corpi avvinghiati a scaldarlo. Magari poi si sentirà qualche scricchiolio alla schiena il giorno dopo.