Dettagli Recensione
Supermercato, da "non-luogo" a Letteratura.
Avete presente quando si dice "di questo autore leggerei qualunque cosa, anche la lista della spesa"?
Ecco, la Ernaux lo ha fatto.
E nel tenere questa sorta di diario delle sue visite al supermercato, è stata capace di fare letteratura.
È stata in grado di allargare il suo sguardo e riuscire a vedere tutto quello che si cela nei posti più illuminati che esistano, la vita che brulica sottotraccia tra le corsie piene di cibo, le tenerezze, le nevrosi, le disparità sociali, gli stereotipi di genere (il reparto giocattoli è sicuramente ancora fortemente radicato nella gabbia mentale che vuole differenziare i giochi per femmine e per maschi).
Il supermercato è considerato un luogo non-letterario, necessario a soddisfare il bisogno primario della sopravvivenza e spesso appannaggio femminile... quindi poco degno di nota.
Annie Ernaux ci mostra quanto tutto questo non sia vero, anzi ci dimostra come l'ipermercato sia un grande specchio della realtà sociale, forse il più grande spazio di aggregazione umana, un vero e proprio microcosmo.
Con il suo solito stile minimale, la Ernaux ci racconta quello che è sotto i nostri occhi tutti i giorni, eppure, leggendola, è come se vedessimo "davvero" tutte queste cose per la prima volta.
Un racconto lucido e intelligente, ma... se ancora non avete mai letto nulla di questa autrice, questo NON è il libro giusto con cui iniziare.
Solo per chi già la conosce e l'apprezza.
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A me piace moltissimo, e questo mi è piaciuto meno degli altri.
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