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Una donna
 
Una donna 2022-10-26 10:00:11 siti
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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siti Opinione inserita da siti    26 Ottobre, 2022
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Autobiografia universale

Molte volte ho pensato che fissare con le parole le emozioni, mentre le si stanno vivendo, soprattutto in corrispondenza di eventi molto importanti nella mia vita, fosse un’operazione quasi necessaria per cristallizzare il ricordo; quando poi a distanza di anni ho riletto ciò che avevo scritto, soprattutto quando è mancata una vera elaborazione degli accadimenti e la maturità successiva mi faceva risultare imbarazzante la mia io scrivente, ho smesso di farlo e di pensarlo. E ora, dopo aver letto questo incantevole scritto, mi consolo del mio limite e della mia superbia e mi indispettisco con la mia propensione a cancellare il ricordo o forse a educorarlo, scoprendo in fondo di non possederlo affatto. E ammiro la forza di questa scrittrice che è riuscita a mettersi così a nudo, ma con delicatezza, senza ferirsi, accettandosi e donando a noi lettori una storia particolare che viaggia sugli stessi binari noti a tutte, perchè universali, del rapporto madre/figlia. Annie Ernaux, recentemente insignita del Premio Nobel per la letteratura, in questo scritto autobiografico, compendia perfettamente la dimensione del ricordo del periodo del primissimo lutto, vissuto in seguito alla morte della mamma, intercalandolo con una dimensione del ricordo molto più profonda, quella del vivere quotidiano, dei piccoli momenti routinari che inanellati formano, senza che ne siamo perfettamente consapevoli, un rapporto così importante, decidendone in fondo la qualità. Alla morte dei genitori, presumo e mi attendo che tutto tornerà alla mente a chiedere il saldo, che la comprensione di ciò che è accaduto - nel bene e nel male - troverà una sua naturale sistemazione nella formazione-ultimazione del mio processo identitario e che cercherò di farne tesoro per affrontare il ribaltamento dei ruoli, quello del genitore anziano che ha bisogno del figlio. Lo scritto, come si legge, e chiedo scusa per questo, ha oltre a un forte potere pacificatore, quello di far riflettere su se stessi, lo consiglio dunque a tutti, in particolar modo alle donne per il fatto che qui il binomio scandagliato è quello mamma/figlia.

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Commenti

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Bellissima analisi
Lo leggerò quanto prima
A me la Ernaux piace molto, moltissimo. Però c'erano altri autori di gran lunga superiori per il Nobel, diciamoci la verità, alcuni dei veri mostri sacri.
La considero un pò come la NEMIROVSKY, bella penna interessante davvero, ma non a livello dei grandi autori dell'epoca pressappoco (Musil, Joyce, Kafka...). Ma ci sta, è la storia dei Premi Nobel.


La tua recensione è sempre attenta e invoglia alla lettura! Grazie
In risposta ad un precedente commento
siti
01 Novembre, 2022
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Grazie Silvia, penso possa piacerti.
In risposta ad un precedente commento
siti
01 Novembre, 2022
Segnala questo commento ad un moderatore
Sarò sincera, Marianna: non l'avevo mai letta perché mi sembrava oltremodo femminista o forse, perché più semplicemente, è più facile applicare filtri selettivi leggendo le recensioni di utenti comuni, come me. Ad ogni modo, l'entusiasmo di Ornella in questo sito mi ha invogliata e la tematica ha fatto il resto, rispetto al Nobel non posso giudicare da un solo libro anche se capisco il tuo ragionamento: mi sembra di non trovarci mai di fronte a opere di ampio respiro ma a frammenti autobiografici dal sapore universale, un po' alla Modiano che però intesse piccole storie, al contrario della Ernaux. Questo scritto è sicuramente molto bello e originale nell'impianto e ha il dono di pacificare l'animo.
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