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La difficoltà dell'essere adulti
Siamo al penultimo libro dell’ autobiografia di Knausgard dove ricorda, in modo romanzato, alcuni degli avvenimenti più importanti della sua vita. In questo volume incontriamo un giovane adulto in procinto di lottare per prendersi il suo spazio nel mondo e per capire la sua identità. Una fase del tutto necessaria e fondamentale nella vita di ragazzi che stanno diventando grandi per affacciarsi in un mondo difficile, competitivo che non lascia spazio alle fragilità del protagonista, che, in un modo o nell’altro, rappresenta anche le nostre.
Appena ventenne Karl Ove si dirige a Bergen per iniziare la sua avventura tanto agognata in una famosa accademia di scrittura. Essere lì è un sogno che si avvera: poter imparare dai migliori, coronare il suo desiderio più essenziale… Essere il più giovane aspirante all’ interno del gruppo, collaborare e confrontarsi con famosi scrittori-insegnanti non gli basta. Il talento non è poi così tanto; gli altri sono decisamente migliori, con più idee, con più dimestichezza con la penna. Le aspirazioni e l’eccitazione iniziale svaniscono: era tutta un’ utopia. La realtà dei fatti è che viveva si sole illusioni e che la verità è un’altra: tutto è difficile e faticoso.
Il tempo passa ed egli decide di iscriversi all’università; la sua vita va avanti. La brama di diventare scrittore è sempre ben nascosta nel cassetto, ma scrivere diventa difficile, è un gioco sadico e man mano la dedizione e l’ispirazione vengono sommersi da molti strati di polvere. Perché non concentrarsi su altre cose? In fondo cosa dovrebbe fare un giovane se non vivere le sue esperienze con spensieratezza? E’ proprio quello che il protagonista fa. Insieme all’invidiato fratello Yngve, anche lui residente in città, si dà alla musica, alla batteria. Le amicizie in quel nuovo ambiente non sono troppe, Karl in parte soffre la solitudine che poi va scemando grazie a nuovi incontri. Il rapporto con l’alcool si fa a sua volta più intenso, dato che con le donne non riesce ad avere nessun tipo di successo. Non è una vita piena, ma nemmeno tra le più vuote: eppure, qualcosa rimane sospeso…
Dopo molti insuccessi arriva l’amore, quello vero, quello che dà il sogno di un futuro: un amore giovane ma stabile. Arriva però il primo tradimento e poi un altro e un altro ancora… Il senso di colpa del giovane, la rottura, una nuova relazione, il matrimonio e l’idea che sia “per sempre” per davvero. Ma la dipendenza del tradimento è dura a morire. Quali sono le ragioni? Oscure e misteriose. E’ un giovane senza bussola, solo incline ai suoi istinti. Dopo mesi, anni di bugie, arriva il conto salato da pagare. La conseguenza è un allontanamento e un viaggio lungo miglia per ritrovare la rotta…
E’ una vita disregolata la sua: tipico di un’età in cui la personalità deve consolidarsi in vista della più prossima età adulta. I dubbi sul proprio futuro, sulla propria identità e bisogni sono i disturbanti elementi del suo quotidiano. Tra una sbronza e l’altra però, arriva la consapevolezza della forza di un desiderio che non riesce a morire: la scrittura. Essere uno scrittore di qualsiasi tipo è ciò che dà un senso alla vita. La sua vena artistica e il suo blocco dello scrittore però si alimentano a vicenda. Karl Ove scoprirà però di avere un talento per quel che riguarda il recensire le opere altrui. Approfittando dell’opportunità si inserisce in un ambiente favorevole per lui e il suo possibile sblocco: il lavoro in radio apre le porte verso importanti mansioni e contatti.
Arriva anche il momento agognato per molti anni: la prima pubblicazione. Dopo anni di discontinuità ed incertezze, arriva un dono; nasce il frutto di mille sacrifici, sogni e idee nascoste. Ricomincia subito l’incubo, la produzione si ferma nuovamente, è come un circolo vizioso… Come se partorire una sola opera fosse già abbastanza… Riprende il girone infernale quando il padre muore.
La perdita del genitore è descritta più in dettaglio nel primo volume dell’autobiografia. Ne emerge di nuovo la difficoltà dell’amare un uomo crudele ma a volte capace di tratti di normalità. I sentimenti sono confusi: amore, odio, rabbia, insensibilità. Questo è probabilmente l’evento che spingerà il ragazzo a imbattersi, per la prima volta nel mondo adulto proprio perchè quando un padre muore, si smette di essere figli.