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Il potere dei gatti
La scrittrice giapponese Morishita Noriko ci racconta un periodo particolare e complicato della sua vita, dopo i cinquant’anni anni, in cui fatica a trovare l’ ispirazione letteraria, senza un marito e dei figli, con introiti instabili, la prospettiva di una vecchiaia solitaria, ed è tornata a vivere insieme all’ anziana madre.
Un giorno, quasi per caso, scopre che una gatta randagia ha partorito nella aiuola di casa, cinque esserini della dimensione di una pallina, dando il la’ a una storia tutta da vivere e da narrare, una storia di incontro e di tenerezza, di conoscenza e rinascita, di comunione e condivisione.
Del resto non si possono abbandonare una gatta senza dimora e i suoi cuccioli, ma come accoglierli nella propria casa, non essendo amante dei gatti, non sapendo come avvicinarli, impacciata e maldestra, augurandosi una loro precoce dipartita?
Sappiamo che la tradizione giapponese associa a questi piccoli felini poteri magici, si racconta che possano trasformarsi in mostri e assumere sembianze umane, ma Morishita Noriko e la sua famiglia non hanno mai avuto a che fare con i gatti. Urge un periodo di apprendimento, la richiesta di aiuto ad amici e parenti, ben presto ci sarà una socialità allargata e un pellegrinaggio quotidiano alla sua dimora, oltre che la scoperta di un universo gattesco curativo e gratificante, una forma d’amore con codici del tutto particolari.
In questo l’ autrice è aiutata dalla propria naturale curiosità, inclinazione all’ ascolto e alla osservazione, sperimentando suo malgrado un’ attrazione fatale, inspiegabile, irrinunciabile.
Passerà giornate intere a guardarli, Mimi e Toro, mamma e figlio, instaurando con loro un rapporto privilegiato, fatto di sguardi e tenerezza, agguati e ripicche, mentre gli altri cuccioli sono stati affidati a persone care e in lei si insinuato un senso di benessere spirituale e corporale, allontanando stanchezza, angoscia e agitazione pregresse.
È un viaggio di conoscenza e apprendimento, di ridefinizione di se’, di scoperta interiore, un percorso pedagogico inverso, perché non si può pensare di educare un gatto ma solo di adeguarvisi comprendendo quello che sente. Sono creature speciali, questi piccoli felini, nate compiute, ciascuna con la propria individualità che vive secondo gli usi dei gatti.
E allora è fondamentale apprenderne la lingua, le movenze, i ritmi, le richieste particolari, i comportamenti bizzarri, l’ estemporaneità finalistica, gli sguardi attenti, che paiono venire da chissà quali profondità.
È un incontro per sempre che sfocerà in un amore sincero. Una famiglia allargata si farà, quattro semplici esseri viventi, un sistema relazionale ridefinito e la sensazione che quella fronte appoggiata sul proprio braccio rispecchia un’ intesa profonda con un essere privo di parola ma dotato di intensi silenzi parlanti.
Una lettura leggera, piacevole, vera, nella quale, per chi vive la realtà gattesca, riconoscersi e rispecchiarsi. Ho la certezza, personale, che questi piccoli adorabili amici di casa sono in grado di rivoluzionare e sovvertire vite intere, di accedere ai cuori più sinceri, amando e lasciandosi amare, con il fondato sospetto che sappiano sovvertire e riorganizzare la quotidianità ridefinendo i tempi secondo i propri limiti e confini, di certo posseggono il dono di restituire all’ interno delle famiglie un’ armoniosa presenza e un senso di benessere a tutto tondo.
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