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Memoria e dolore
«Non hanno inventato nessuna parola per una sorella rimasta senza sorella.»
Margherita è scomparsa prematuramente, Margherita è stata colpita da quel male incurabile che l’ha portata via con sé in quell’anno 2016 che ha spaccato i cuori e lacerato le anime. Ognuno ha reagito alla perdita in modo diverso ma tra tutte, colei che più ne ha percepito il dolore è stata Marcela, colei che cerca di esorcizzarlo, quel male che sente dentro, con l’isolamento ma soprattutto con la scrittura.
Ricordi, parole, immagini, memoria, perdita. In un prima e in un dopo Margherita, in quel di un legame tra sorelle conflittuale quanto profondo, ma che non deve essere dimenticato ecco perché va esorcizzato ma senza smettere di soffrire perché smettere di sentire il dolore equivarrebbe a dimenticarla.
Ricomincia a fumare, Marcela, dopo dieci mesi di assoluto e rigido rigore nell’intento di smettere. Ricomincia a ricordare. E verga, annota, scrive, prende appunti. Compone e compone. Ci fa destinatari di questo quaderno di appunti e pensieri in cui è il legame tra quelle due donne adesso separate da un confine mortale a rendere ancora possibile quel che non è più possibile.
«Negare la morte? Il mondo è dei vivi e di come si affratellano, di come si legano con i morti. L’ unica cosa importante è lei tra i viventi, la sua memoria. La morte, dove sta la morte? Dov’è la sua vittoria? Non regalerò la vittoria alla morte, continuerò a scrivere.»
E pur non negando la morte, pur non negando la vita, pur non negando il lutto prende forma e corpo “Il mantello” opera di grande intensità a firma di Marcela Serrano. Sembra quasi di trovarsi di fronte a un quaderno di pensieri e aforismi; eppure, in queste pagine c’è dolore, sentimento, c’è la traccia di un legame che mai verrà mancando.
Tutto ha luogo nell’intimità più profonda del ricordare e dell’animo, in uno scrivere che è catarsi e catena. Buona lettura!
«Ho letto qualcosa poco tempo fa, non ricordo dove, sulle creature rammendate.
I sofferenti non sono altro che questo, gli afflitti.
Rammendati.»