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Oates autobiografica
Un libro autobiografico questo della Oates.
Si tratta di un 'libro di formazione' di una scrittrice che indaga sul proprio passato. "Lo scrittore è una persona che capisce quanto sia profondamente misterioso ciò che è 'familiare' " .
Una famiglia normale ma a suo modo complessa, come in fondo ogni famiglia. E c'erano i 'segreti di famiglia', di cui la bambina percepiva 'qualcosa', ma solo dopo venne a sapere : un nonno biologico morto ammazzato, la madre cresciuta in una famiglia adottiva, una nonna ebrea che rischiò di essere uccisa dal proprio padre ... "Le vite dei nostri genitori, nonni, antenati: 'una cosa ha portato all'altra' . Un abisso vertiginoso fra allora e oggi" .
Ovviamente ci sono i paesaggi, che si sedimentano dentro di noi ; "le case della nostra prima infanzia sono le case che ricorrono nei sogni" .
Il tempo degli studi, l'ambiente universitario, le delusioni, la consapevolezza che "sulle nostre ferite costruiamo monumenti di sopravvivenza. Quando sopravviviamo". Poi l'amore e il matrimonio. Sugli aspetti più privati, però, "è sempre sbagliato mettere a nudo l'intimità, anche per celebrarla" .
Quella bambina solitaria, che amava la solitudine, avrà un destino di scrittrice : "la scrittura veniva dalla parte più profonda di me, e non c'entrava col concetto di 'guadagnarsi da vivere' " .
Un libro interessante, ma di livello medio. Certamente ben lontano dal cianciare di se stessi alla Carrere. Ma piuttosto distante anche dai vertici di bellezza e profondità di altri autori come M. Yourcenar, Modiano o Lalla Romano.
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