Dettagli Recensione
Non un libro ma una sfida letteraria
Credo sia stata la lettura più frustrante che abbia mai fatto. Tormentata, spesso difficile da seguire, non di rado incomprensibile, lenta e trascinata per più mesi ma nonostante questo che prosa, che pensieri, quanta cultura e quanto garbo! Per me questa non è una lettura ma un'esperienza, così come lo è stata Ulisse di Joyce o Infinite Jest di Wallace, e un'esperienza arricchisce sempre, lascia il solco oltre a farti provare delle forti emozioni. Perché se è vero che da un lato è stata una lettura sofferta dall'altro mi ha offerto delle forti emozioni come pochi autori sono riusciti. Queste emozioni sono state suscitate più dalla bellezza della prosa che dal contenuto in sè: un po' come il rimanere incantati davanti a un quadro che magari rappresenta una banale scena ma lascia ammagliati. La prosa è un ibrido tra la raffinatezza proustiana e il realismo magico caratteristico della letteratura latino-americana, è molto corposa,scende lenta, come lava da un vulcano lasciando il lettore spiazzato davanti a tanta potenza e fascino. Ma nemmeno i contenuti sono da meno, anzi, li ho trovati fin troppo complessi e non nego che in molti passaggi ho fatto delle vere e proprie cadute nel vuoto buio e mi dispiace non aver potuto seguire l'autore ma non ne faccio una colpa a lui, semmai sono le mie lacune a portarne il peso. José Lezama Lima spazia nei riferimenti culturali, artistici, storici, filosofici, spirituali e via dicendo in maniera talmente titanica, collegandoli e inserendoli negli argomenti trattati attraverso dei dialoghi altrettanto titanici, che qualsiasi lettore si troverà fuori dalla "confort zone", chi più chi meno. Prima parlavo di garbo: c'è molta eleganza nei dialoghi di questo libro che non sono mai "secchi" o "brevi", sembrano più monologhi, discorsi che i personaggi si fanno l'un l'altro davanti a un pulpito invisibile, carichi di arte oratoria e senza nessuna presunzione o competizione malsana, ma sono sempre complementari e costruttivi.
Nonostante sia letteratura cubana, ho trovato questo libro molto europeo, complici sicuramente i riferimenti letterari e filosofici per la maggioranza europei ma anche per via della somiglianza con lo stile narrativo di Proust, oltre che alla vasta similitudine di argomenti e personaggi, infatti per me Paradiso è la Recherche cubana. Lo annovero tra i libri "irraggiungibili" e quindi frustranti in qualche modo perché seppur letti, sfuggono. Ma il profumo rimane.
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Commenti
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Giulio, del resto io e te già facciamo parte del club Fuoco pallido, ricordi :-)? O comunque del club che Nabokov è al di là di Lolita.
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