Dettagli Recensione
L'uomo che ha cambiato il calcio.
Era da tanto tempo che volevo leggere questo libro, un po' perché amo il calcio un po' perchè amo il personaggio (inteso come uomo/giocatore/allenatore) Johan Cruijff. Questa autobiografia devo dire che non solo è molto completa, in quanto ci racconta tutta l’evoluzione del giocatore e dell’uomo ma soprattutto ci descrive accuratamente la personalità di uno degli uomini che hanno fatto la storia del calcio, moderno e non.
Inizia con la sua vita da bambino, i primi calci al De Meer, il vecchio stadio dell’Ajax, poi si passa finalmente al suo esordio con la maglia dei lancieri, in seguito ci racconta la sua esperienza catalana, prima di chiudere la carriera in America e in Olanda, con la maglia degli odiati rivali dell’Ajax, il Feyenoord.
Dopo della vita da calciatore inizia quella da allenatore e da dirigente, e anche qui ci viene raccontato come abbia influenzato, ma forse proprio cambiato, la concezione attuale della tattica calcistica. Lo fa prima in maniera pratica, teorizzando quello che aveva sperimentato qualche anno prima da giocatore, e cioè il concetto di calcio totale (anche se lui lo implementa lontano dai Paesi Bassi, a Barcellona) e poi lo fa in maniera più teorica, ma non solo, da dirigente. Soprattutto all’Ajax, dove però dovrà discutere, in maniera a volte anche pesante, con la vecchia dirigenza dei lancieri.
Non mancano nel libro delle uscite forti (una tra tutte l’attacco al medico del Barcellona che a suo dire, con un’operazione sbagliata, ha messo fine alla promettente carriera del figlio Jordi), fino a vari attacchi anche contro quello che è stato il suo “padre calcistico”, Rinus Michels.
Insomma un Cruijff a 360 gradi che non risparmia nessuno, a volte anche esagerando, ma come sappiamo i campioni sono spesso cosi, genio e sregolatezza. E forse è per questo che li amiamo.