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Gli anni 80 nella loro cruda realtà
Romanzo per certi versi storico.
Di una cruda realtà, da cui è stato tratto un grandissimo film che ha segnato con altri la mia adolescenza.
Il libro è un lento viaggio verso gli effetti devastanti delle droghe di allora, che andavano ancora via endovena.
Ci pensò poco dopo lo spetto dell'Aids a porre un freno a quella che era una epidemia sociale che riguardava tutta Europa e gran parte del mondo.
L'eroina, il male assoluto. In questo libro, per chi possiede fegato, si entra nel mondo devastato di questi poveri angeli appena sbocciati e si assapora l'amaro viaggio, spesso senza ritorno, nelle atroci morti per overdose.
La Berlino descritta è cupa, violenta, perversa, malvagia, spietata. Un città dove vive l'alienazione totale dei disgraziati che per diverse ragioni trovano un conforto nelle droghe.
Vendono se stessi, non sono più che una pallida idea di esseri umani. La droga li annienta completamente e li riduce allo stato delle bestie.
Il libro lucidamente e spietatamente, ci porta lentamente a conoscenza con un sotto mondo fatto di disperazione e morte dove alla fine tutti potrebbero cadere.
Infatti quando si giudica un drogato, si dimentica quali possano essere i motivi che lo portano a compiere certi gesti. E' solo debolezza o vi è dell'altro.
La protagonista è una ragazza come molte altre, con sogni e delusioni. Amicizie, una famiglia, i primi amori. Tutto sembra andare bene, ma poi ecco che nei vicoli oscuri della grande metropoli si nasconderanno quei demoni che la porteranno verso un destino non augurabile neanche al peggior nemico.
Il libro non è piacevole. E' duro e crudo come pochi. E' bello come il film. E' una gemma, spesso dimenticata.