Dettagli Recensione
Forza Tara!
Ci sono quei libri che sono terribilmente pesanti e angoscianti, vorresti chiuderli e riporli per svuotare la mente e recuperare la serenità ma, nonostante tutto, non ci riesci. Vuoi sapere come andrà a finire, che cosa accadrà al protagonista, se riuscirà a superare le difficoltà in cui naviga, se il finale sarà lieto o triste. E inevitabilmente e senza accorgertene, finisci per divorare quel libro e a terminarlo in un batter d’occhio.
Ecco, “L’educazione” mi ha suscitato queste contrastanti e sublimi emozioni.
Come una bimba che ascolta le favole, leggevo di Tara che raccontava, passo dopo passo, la sua vita e le vicissitudini accadutele in questo universo rurale e isolato.
E mi indignavo. Mi indignavo tanto. Per tutti i pericoli che ha corso, protetta solamente da una cieca fede religiosa inculcatagli in maniera estremista e da rimedi omeopatici.
Soffrivo con lei nel vederla così desiderosa di rompere quella campana di vetro in cui la sua famiglia l’aveva relegata, per conoscere meglio il mondo e istruirsi.
Capivo la sua paura di perdere l’affetto e il rifugio che può offrire la famiglia, pur con tutte le sue particolarità.
Mi adiravo quando era oggetto delle violenze fisiche del fratello.
Ho odiato tutte le bugie che le propinavano i genitori, spacciandole per verità assolute in tutta la loro visione distorta della realtà.
Ho provato tutto quello che provava Tara, mi sono immedesimata totalmente in lei e non smettevo un istante di farle il tifo.
Ho assaporato i suoi trionfi, sono stata felice quando ha trovato la sua strada, stavo male per le sue rinunce e dolori.
E quando un libro è in grado di creare tutto ciò, ha centrato pienamente il suo obiettivo, rendendosi quasi perfetto.
Scritto molto bene, anche se forse un po’troppo prolisso nel narrare certi eventi che potevano essere sintetizzati, “L’educazione” è un romanzo forte, che segna, sconvolge e fa riflettere tantissimo su quanto la libertà e la possibilità di scegliere siano importanti, così come il legame con la famiglia e tutto ciò che si conosce e il relativo struggimento che causa il solo pensiero di reciderlo.
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