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“Scusate, ma qui, al Book Shop, vendete libri?”
Shaun Bythell è il proprietario della più grande libreria di libri usati scozzese. Essa ha sede nel paesino di Wigtown, conosciuto come la “città scozzese dei libri” per le tantissime librerie ivi presenti e per il “Book festival” che si tiene annualmente. Nel febbraio 2014 Shaun decise di tenere un diario per annotarvi tutti i fatti salienti che avvenivano nel suo negozio. Ne è nata così una curiosa galleria di personaggi e di circostanze che si susseguono in una serie, talvolta assai divertente, di scenette e confronti tra il titolare, spesso immusonito e scontroso, e gli improbabili clienti che si aggirano tra le stanze tappezzate di scaffali carichi di volumi polverosi.
In Italia le librerie sono in lenta diminuzione. Le librerie di usato, poi, sono quasi in via d’estinzione. Nella mia città penso che si possano contare facilmente sulle dita di una mano (di un fresatore poco esperto, però…). Ciò è un vero peccato, poiché sono mondi magici in cui ci si può perdere tra una rarissima prima edizione di un romanzo ottocentesco, vecchi sussidiari scolastici e quella serie di racconti d’avventura che non siamo mai riusciti a completare quando venivano pubblicati mensilmente dall'editore. Il mio autore preferito, Sir Terry Pratchett, nei suoi esilaranti romanzi fantasy ha giocato a lungo sull'idea che le grandi collezioni di libri - soprattutto quelle di libri antichi e di seconda mano; quelle che si sviluppano entro stanzette anguste percorse da stretti corridoi gremiti da volumi e connesse solo da scalette nelle quali è quasi impossibile arrampicarsi - abbiano il potere di distorcere il tempo e lo spazio connettendo tra loro luoghi ed epoche impensabilmente lontani. Il Book Shop di Wigtown, con i suoi centomila volumi, è quanto di più somigliante, nel nostro universo reale, a questo mondo magico e arcano. Ma chi è costretto a barcamenarsi tra clienti con richieste assurde ed i noiosissimi problemi gestionali ed economici del negozio, la vede cinicamente in un modo assai diverso.
Shaun Bythell - uomo che ama i libri al momento di acquistarli o, se può, di leggerli, ma che li odia intimamente se si tratta di caricarne pesantissimi scatoloni sul furgone, di prezzarli, ordinarli e sistemarli alla bell’e meglio negli angusti spazi residui sugli scaffali, mentre lotta con gli ordini on-line di Amazon e AbeBooks e con la loro durissima concorrenza - ci fornisce la sua personale visione della gestione di una libreria, con tutti i fastidi e le complicazioni che essa comporta.
Com'è facile comprendere è impossibile ricercare una trama o pretendere un filo narrativo da un resoconto che è semplice cronaca di avvenimenti giornalieri tratti dalla vita reale. Esistono storie che si intessono con altre storie, ma sono tutte vicende che hanno quale palcoscenico esclusivo, o quasi, la libreria e, quindi, sono frammentarie e incomplete. Molte sono le comparse che recitano un’unica battuta, pochi i protagonisti che ottengono una maggiore descrizione e caratterizzazione.
Il libro, pur senza essere un capolavoro, è sicuramente piacevole come può essere piacevole osservare, dall'esterno, il teatro della vita, senza esserne coinvolti direttamente e, quindi, in modo completamente sereno e distaccato. Con questo spirito è piacevole assistere alle varie vicende che si susseguono (come in un reality show), immaginandoci comodamente seduti ai lati del caminetto nella sala di lettura a coccolare il gatto Capitain ed osservare i casuali frequentatori della Sala Scozzese spostare disordinatamente volumi su volumi di storia locale, mentre la “commessa” Nicky, rigidamente Testimone di Geova, colloca l’Evoluzione della specie di Darwin tra la narrativa fantastica. Entro questi limiti il volume è consigliabile e godibile. Però è doveroso avvertire che non ci si troverà mai emotivamente coinvolti nello snocciolarsi degli eventi e che la piacevolezza sarà sempre contenuta in questo impalpabile gusto di spiare dalla vetrina il meccanismo che muove questo particolarissimo esercizio commerciale.
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Leggendo m'è venuta la curiosità di vedere com'è davvero quel posto e su Internet ho trovato numerosi filmati girati all'interno (lui è anche un cineasta a livello hobbistico). Beh, ti consiglio di visionare i video: il posto è semplicemente incredibile. Proprio uno mondo a parte tappezzato di libri.
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