Dettagli Recensione
Io e l'altra
L’altra figlia è un breve romanzo autobiografico scritto in prima persona in cui l’autrice s’immagina di rivolgersi alla sorella morta prima della sua nascita di cui i genitori non le hanno mai parlato. Struggente ed evocativo, ricorda un po’ La prima moglie di D. du Maurier.
Dal testo:
“Se passo in rassegna la nomenclatura dei sentimenti, non ne trovo nessuno che io abbia provato per te nell’infanzia e oltre. Né odio, senza oggetto perché sei morta, né tenerezza, niente di ciò che un essere umano suscita in un altro, vicino o lontano che sia. Un biancore di sentimenti. Una neutralità, al massimo adombrata se sospettavo la tua innominata presenza nelle loro considerazioni che avevano come oggetto “la tomba”. O invece, forse, un’oscura paura. Che tu ti vendicassi”. (pag. 59).
“In quelle immagini non ti penso mai al mio posto. Non riesco a vederti dove mi vedo con loro. Non ti posso mettere dove sono stata io. Sostituire la mia esistenza con la tua. C’è la morte e c’è la vita. Tu o io. Per essere, ti ho dovuta negare”. (pag. 74).