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I formidabili Frank
 
I formidabili Frank 2018-07-25 13:50:36 ornella donna
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    25 Luglio, 2018
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Una "formidabile" famiglia

Frank Michael, vive tra la Liguria e New York. E’ scrittore e saggista, fautore di numerosi reportage di viaggio sull’Italia. Con il romanzo I formidabili Frank ha vinto il JQ Wingate Prize per il 2018.
Con questo libro, che è una autobiografia romanzata, si narrano, con la precisione e la correttezza tipica di chi ha vissuto in prima persona, gli anni d’oro dell’America del Novecento. Pare quasi un film questa storia familiare:
“ un fratello e una sorella hanno sposato una sorella e un fratello.
La coppia più anziana ha figli e quindi quella più giovane glieli presta.
Le due famiglie abitano a Laurel Canyon, a poche centinaia di metri l’una dall’altra.
E le nonne abitano nello stesso appartamento ai piedi della collina.”
La zia Hank è il vero perno attorno alla quale ruota tutta la famiglia. E’ una presenza assidua nella vita soprattutto di Michael:
“il nostro tempo insieme era spassoso. Mike, sei proprio la migliore compagnia che si possa desiderare, diceva, la migliore in assoluto. (…) Definiva la sua famigli e la mia Gli irresistibili Sette, o citando mia nonna, i Formidabili Frank.”.
Una personalità estrosa e stravagante, che influenza moltissimo il piccolo, che cresce in un universo gerarchizzato tra un mercatino dell’antiquariato e un negozio di arredamento, serate a teatro a vedere la rappresentazione delle opere di Shakespeare. L’influenza, però, ha caratteristiche del dispotismo, che ben presto porta il giovane a fuggire verso una nuova realtà, meno soffocante.
Un viaggio, preciso e dettagliato, nel cuore di una famiglia, in cui:
“tutti recitavano, tutti fingevano; un’infinità di libri letti, di film visti (o pensati o fatti), una famiglia che si era iscritta o sceneggiata, una vita migliore; più solare, una vita dove tutti si facevano chiamare con nomi (o soprannomi) sempre nuovi e vivevano in case nuove, o rinnovate, o ristrutturate, in nuovi quartieri, in nuove città, non era in grado di scriversi un finale senza la morte.”.

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