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Hippie, ieri e oggi
Siamo nel 1970 quando due luoghi, Piccadilly Circus, a Londra, e il Dam, a Amsterdam, si contendevano il privilegio di essere considerati il centro del mondo. È ancora il 1970 quando i biglietti aerei avevano un costo talmente elevato da poter essere considerati un privilegio delle élite, è ancora il 1970 quando un gruppo di ragazzi dai lunghi capelli, gli abiti sgargianti e il loro libertinaggio venivano considerati una minaccia per il “buoncostume e per la società”. È ancora il 1970 quando i genitori di questi giovani così screditati cercavano di far loro comprendere quella che secondo la loro visione del mondo era la giusta strada da intraprendere, è ancora il 1970 quando i Beatles stessi si avvicinavano e allontanavano dal movimento fautore della ricerca del karma, è ancora il 1970 quando il “Gazzettino invisibile” diffondeva la notizia di un sentiero hippie, un itinerario che conduceva dall’Olanda, da Amsterdam a voler essere precisi, fino in Nepal, a Kathmandu, mediante l’ausilio di un biglietto del pullman che costava meno di cento dollari e che consentiva di percorrere paesi ricchi di curiosità e interessi quali la Turchia, l’Iraq, l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan e altre aree dell’India, in appena tre settimane.
E ancora è il 1970 quando le strade di Paulo e Karla si incontrano. E sì, quel Paulo non è niente meno che Paulo Coelho stesso. L’uomo che, nato a Rio de Janeiro il 24 agosto 1947, è oggi uno degli scrittori più affermati e acclamati del panorama letterario. Ha una vocazione precoce per la scrittura, una vocazione che viene accantonata a causa dei rigidi dettati familiari che lo avviano agli studi di economia. Il suo è un animo ribelle, però, un animo che a causa dei forti contrasti con i genitori lo porta negli anni dell’adolescenza al ricovero psichiatrico con tanto di sottoposizione ad elettroshock e che successivamente, proprio nel 1970, lo induce a lasciare gli studi di economia per intraprendere un periodo di vagabondaggi e scrittura. In questo contesto farà tante esperienze di vita, proverà droghe, si lascerà fluttuare nell’amore, condurrà riflessioni, imparerà a conoscersi e a vedersi con i propri occhi e conoscerà, ancora, poeti e cantautori che lo avvicineranno all’esoterismo in particolare sarà il poeta Raul Seixas a legarlo al gruppo denominato “Società Alternativa” che, con le sue pratiche esoteriche, portava avanti una lotta contro la dittatura militare. Non mancheranno ancora arresti, percosse e torture, non mancherà ancora l’avvicinamento alla religione del cattolicesimo.
Tutto questo e molto altro ancora sono quegli elementi che condurranno Coelho a dar vita a quel realismo magico misto a spiritualità che lo caratterizza e che ne ha consacrato, nonostante i primi quasi flop de “L’alchimista”, la fama e l’apprezzabilità.
“Hippie” è una vera e propria biografia dell’autore, un memorandum in cui quest’ultimo ci rende partecipi di quegli anni che ne hanno scandito la crescita e la giovinezza e in cui lo stesso ci dona la storia della sua vita. Scritto con una penna leggera, non impegnativa, e atto a ricostruire anche la società del tempo dalla visione interna e esterna alla dimensione dei figli dei fiori, il testo si presenta quale un elaborato adatto a tutti, un elaborato che non si fatica a leggere e che si apprezza per la sua genuinità. Le storie raccontate sono tutte vere, sono vissute e provate in prima persona dall’uomo in questo suo viaggio di riscoperta, e anche se cronologicamente possono essere state sfalsate o ricostruite secondo una logica narrativa più coerente alla stesura che alla realtà, non mancano di colpire.
Certo, deve piacere l’autore e deve interessare conoscere della sua giovinezza, altrimenti la lettura resterà fine a sé stessa. Altro pregio della medesima sono i messaggi di amore, di comprensione, di condivisione, di altruismo, di interrogazione, di sguardo rivolto anche agli altri e non solo a sé stessi, che questa contiene.
«È importante condividere. Per quanto possa apparire scontato, è fondamentale non lasciarsi condizionare dal pensiero egoistico di arrivare da soli alla fine del viaggio. Chi agisce in quel modo, scoprirà soltanto un paradiso vuoto, privo di interesse, e presto si ritroverà sopraffatto dalla noia» p. 85
Una lettura leggera, estiva, piacevole, che si conclude in pochissime ore. Adatta a chi cerca scritti riflessivi ma non particolarmente impegnativi.
«Lotta perché è necessario lottare, è arrivato il momento del combattimento.
Lotta perché sei in armonia con l’universo, con i pianeti, i soli che esplodono e le stelle che si rimpiccioliscono e si spengono.
Lotta per seguire il tuo destino, senza pensare a guadagno o lucro, a perdite o strategie, a vittorie o sconfitte.
Non agire per una gratificazione personale, ma per la gloria dell’Amore Supremo che, anche se può offrire soltanto un fugace contatto con l’Universo, chiede una devozione totale: un semplice atto d’amore, null’altro.
Un amore senza obblighi o pretese. Un amore che gioisce per il semplice fatto di esistere e poter manifestarsi.» p. 98
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