Dettagli Recensione
NON RENDE
Solomon Northup racconta la sua esperienza da uomo libero a schiavo. Ingannato da due sconosciuti, i quali promettendogli un offerta di lavoro come musicista in un circo partono per New York e di lì i due uomini lo convincono ad andare a Washington offrendogli un generoso stipendio.
Fu così che avvelenato e in seguito picchiato per impedirgli di rivelare di essere un uomo libero, si ritrovò sul mercato degli schiavi e di li incominciano le sue vicissitudini da padrone a padrone lottando sia per la sua sopravvivenza che per la sua dignità.
La sua storia, un dramma per la società del XVIII e del XIX secolo, in America del sud era legale il traffico di essere umani: uomini, donne e bambini provenienti dall'Africa venivano acquistati e venduti all'uomo bianco per essere utilizzati nelle piantagioni di caffe, cotone ecc. lavorando 15/16 ore al giorno senza una paga sotto sorveglianza di supervisori e a volte frustati o addirittura uccisi se non producevano o non rispettavano le regole.
A mio parere la sua autobiografia ha tutte le potenzialità per essere un capolavoro ma il romanzo non rende è descritto sottoforma di cronaca, fredda e distaccata, i personaggi non conquistano e non trasmette nessun tipo di emozione: dolore o sofferenza contro questa piaga sociale, inoltre ho trovato abbastanza noiose le descrizioni delle coltivazioni; mio malgrado ho dovuto abbandonarlo, cosa che difficilmente faccio, poichè la lettura non mi concentrava e mi tediava.