Dettagli Recensione
Le grandi ombre dell'uccello dipinto
Attenzione, contiene spoiler
Paragonerei questo romanzo a Storia di Neve di Corona, per la durezza con cui affronta tematiche difficili, dolorose, strazianti, come la perdita dell'umanità, la bestialità e l'ignoranza. Ma mentre Corona, nella sua nera poesia, intravede un sottile raggio di speranza, così non è per Kosinski.
Il romanzo tratta delle vicende picaresche di un bambino nei territori dell'Est, falcidiati sia dall'occupazione tedesca, che dall'ignoranza brutale e dalla superstizione dei contadini. In questo romanzo di formazione al contrario assistiamo con gli occhi del bambino, ma con la maturità a tratti illuminante dell'autore, ad efferatezze terribile, come violenze, tortura, stupri, unioni turpi e morti senza pietà.
è un'atmosfera atroce, in cui la parola pietà non esiste per nessuno, che forgia un bambino, tanto che, tornato a casa, non riuscirà mai a tornare ciò che era... perchè la violenza sarà penetrata in lui e la vita gli ha insegnato che o si è vittime, o si è carnefici. E lui è solo, l'amore non lo può più salvare...
Eppure qualcosa ancora desidera, non è infelice: ha scoperto in uno spirito di corpo incarnato da un "eroe" vendicatore comunista un'identità volta al dominio, alla prevaricazione, ma con quella rigidità e quella rispettabilità che desidera. Come l'uccello dipinto cacciato dallo stormo, lui troverà dunque i suoi simili, verso una strada che conduce solo all'inferno. Dove non c'è un solo filo di speranza.