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Lo sdoppiamento di annie ernaux
Annie Ernaux ne Memoria di ragazza è una voce che si sdoppia, divenendo narratrice adulta, la grande scrittrice e simultaneamente la ragazza di diciasette anni, bruttina, immatura ed insicura, che era Annie Duchesne nel 1958, l'anno evocato nella storia.
La scrittrice sin dall'esordio del libro non esita a porci nel contesto sociale e politico e culturale nel quale si situa la vicenda della giovane Annie, proveniente da un piccolo paesino, figlia di droghieri, bravissima a scuola, che ottiene di muoversi da casa per la prima volta: accompagnata dalla madre, vigile ed ossessionata dalla moralità, farà l'educatrice in una colonia estiva, sorvegliando bambini con altri giovani poco più adulti. L ragazza povera, con le lenti spesse, troppo alta, repressa ed incatenata ad una educazione troppo ossessiva, si abbandonerà immediatamente tra le braccia del primo uomo che le capita a tiro. Il professore di educazione fisica diventerà presto oggetto delle sue morbose fantasie: lei ne è innamorata, lui la ignora o ne parla con altri umiliandola, deridendola, dandole soprannomi violentemente sessisti. Alla fine degli anni '50 il comportamento delle ragazze doveva essere teso alla conservazione della verginità, a qualunque costo, non importava se il sesso si praticava ovunque e in tutti gli altri modi possibili.
Annie viene immediatamente esclusa, insultata, lasciata sola. Dopo questa bruttissima esperienza, un soggiorno come au pair a Londra presso una agiata famiglia ebrea non darà risultati migliori. cresce in lei, comunque, la voglia di emergere in ciò che le riesce meglio: lo studio, l'approfondimento, la lettura. Si iscriverà a Filosofia, per diventare professoressa, dopo aver scoperto i libri di Simone De Beauvoir, e finalmente incontrerà il marito di cui assumerà il cognome, quello con cui la conosciamo, nel tentativo nudo e crudo di cancellare per sempre la sua precedente identità.
Sono pagine dure e severe. Nel libro troviamo immagini di Brigitte Bardot, i libri di Francoise Segan e di Pamela Moore, e su tutti la presenza impalpabile di Proust, il vero maestro della memoria, una sorta di guida segreta che conduce la ormai ultrasettantenne scrittrice affermata a rivedere una ragazza impacciata alle prese con una educazione sessuale repressiva ed una discriminazione sociale fortissima, basata sul censo e sulla cultura, sulla lingua parlata e sulle origini familiari. Un libro intenso e profondo.